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Prevenzione dei traumi perineali e del dolore correlato nel post parto

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Prevenzione dei traumi perineali e del dolore correlato nel post parto

19/06/2023

Prof. Claudio Crescini
ASST BG EST Ospedale Bolognini, Seriate (BG)
Vicepresidente Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI)

Prof. Claudio Crescini
Prevenzione dei traumi perineali e del dolore correlato nel post parto
Corso ECM su “Dolore, infiammazione e comorbilità in ginecologia e ostetricia”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 23 novembre 2022

Sintesi del video e punti chiave

«In condizioni fisiologiche la quasi totalità dei parti si svolge nel modo più felice e, per la sola opera delle forze naturali, feto e annessi vengono espulsi. All’arte resta ben poco da aggiungere: essa deve limitarsi a osservare il decorso del parto per riconoscere, in tempo opportuno, le deviazioni dalla norma».
Con queste parole scritte nel 1923 dal medico tedesco Ernst Bumm, autore di un fondamentale trattato di ostetricia tradotto anche in Italia, il professor Claudio Crescini ha concluso una lezione di esemplare chiarezza sulla prevenzione dei traumi perineali in travaglio di parto. Rispettare la fisiologia della nascita e le sue tempistiche, con competenza clinica e soprattutto empatia, è fondamentale per assicurare alla donna e al piccolo un’esperienza positiva e senza complicanze: perché quando la natura è benigna, è bene lasciarle fare il suo lavoro; quando invece non lo è, subentra la scienza comprendendo rapidamente la natura dell’emergenza e ponendo in atto tutte le necessarie azioni correttive.
In questo video il professor Crescini illustra:
  • come molte donne pensino che sia il parto a creare i maggiori problemi a livello perineale, mentre è già la gestazione ad avere un impatto significativo sull’assetto del pavimento pelvico;
  • le principali variazioni statiche e dinamiche che si determinano nella pelvi sin dai primi mesi della gravidanza;
  • le specifiche modificazioni del perineo durante l’espulsione della testa del bambino;
  • perché in queste delicatissime fasi è di importanza fondamentale rispettare i tempi previsti dalla natura, senza manovre finalizzate ad accelerare l’espulsione del bambino;
  • come la medicalizzazione del parto abbia prodotto indubbi benefici nelle situazioni patologiche, ma anche svantaggi in quelle fisiologiche;
  • le tre prassi operative che hanno storicamente creato i maggiori problemi nei parti a basso rischio: ricorso indiscriminato all’episiotomia (con la connessa episiorrafia); monitoraggio cardiotocografico continuo; manovra di Kristeller;
  • come l’episiotomia, oltre a non ridurre il rischio di incontinenza urinaria e fecale e di prolasso genitale, possa produrre esiti cicatriziali estremamente problematici e, attraverso un'esecuzione errata dell’episiorrafia, determinare dispareunia a lungo termine;
  • le complicanze della cardiotocografia continua, e quale tipo di monitoraggio alternativo raccomanda l’OMS nei parti fisiologici;
  • la pericolosità della manovra di Kristeller, a lungo utilizzata in passato nel nostro Paese;
  • vantaggi e svantaggi della partoanalgesia, e perché quella della cancellazione del dolore può essere considerata, in molti casi, una falsa promessa;
  • come la postura che la donna assume durante il travaglio possa ridurre in modo significativo il dolore, e favorire il processo meccanico di espulsione del bambino;
  • perché le due posizioni associate al minor rischio di lacerazioni perineali e al minore stress del muscolo elevatore dell’ano sono la postura carponi e il decubito laterale;
  • i benefici degli impatti caldi sul perineo;
  • come un’adeguata informazione, anche attraverso veri e propri corsi di accompagnamento al parto, possa ridurre ansia e paura, e migliorare nettamente la collaborazione della donna nelle fasi cruciali del travaglio e della nascita.
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