Endometriosi: come diagnosticarla, come curarla in modo semplice ed efficace
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Endometriosi: come diagnosticarla, come curarla in modo semplice ed efficace
20/10/2020
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Sintesi del video e punti chiave
Un dolore mestruale invalidante può segnalare la presenza di un’endometriosi, malattia insidiosa caratterizzata da una fisiopatologia ancora incerta e da un forte ritardo diagnostico. In questi casi è fondamentale prestare ascolto alla sofferenza della donna e dare la precedenza alle terapie farmacologiche, efficaci e sicure. Solo così si può evitare, nel lungo termine, un altissimo prezzo in salute e qualità di vita, con forti ripercussioni sulla funzione sessuale e la fertilità. In questo video, la professoressa Graziottin illustra: - che cos’è l’endometriosi e in quali distretti del corpo si può manifestare; - in quale caso si parla di “adenomiosi”; - come i tanti piccoli incendi biochimici locali, che si riattivano a ogni mestruazione, si traducano prima in una dismenorrea sempre più marcata e poi in un dolore pelvico che tende a cronicizzarsi; - perché, a volte, gli esami strumentali non sono decisivi; - come le linee guida internazionali raccomandino di dare la precedenza alla terapia farmacologica, riservando la chirurgia ai casi che non rispondono al trattamento di prima scelta; - le due opzioni di cura più efficaci: progestinici (dienogest o noretisterone acetato); pillola all’estradiolo e dienogest in continua; - perché non è vero che la mestruazione è “necessaria” alla salute della donna; - che cos’è il “carry over effect” che contraddistingue il regimo contraccettivo esteso; - come la riduzione del numero di cicli attenui i picchi infiammatori che alimentano la progressione dell’endometriosi e, di conseguenza, le crescenti ondate di dolore che colpiscono la donna.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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