Murina F. Vulvodinia: diagnosi e terapia Video stream della relazione tenuta al corso ECM su "Dolore pelvico cronico, vulvodinia, e comorbilità associate" - Condirettori: Prof.ssa Alessandra Graziottin e Prof. Vincenzo Stanghellini - Organizzato dalla "Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna", nell'ambito del Congresso Regionale (Emilia Romagna) dell'Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) - Associazione Ginecologi Territoriali (AGITE) - Federazione Nazionale Collegi Ostetriche (FNCO), Rimini, 24 marzo 2011
Sintesi della relazione e punti chiave
Per “vulvodinia” si intende un fastidio vulvare – spesso descritto in termini di bruciore, dolore, dispareunia – che si manifesta in assenza di alterazioni cliniche identificabili, della durata di almeno tre mesi. Essa si differenzia quindi da altre patologie vulvari caratterizzate da segni visibili e/o da sintomi differenti, come il lichen (sclerosus e planus), l’herpes e le alterazioni di natura tumorale. Al suo interno si distinguono poi due forme – la vestibolodinia provocata e la vulvodinia generalizzata spontanea – in funzione della distribuzione dei disturbi e dei fattori che li determinano. Qual è il processo fisiopatologico che conduce alla vulvodinia? Che cos’è la sensibilizzazione centrale? Come si deve svolgere l’esame clinico? Quali sono le terapie più accreditate? Nella sua relazione, il dottor Murina illustra: - come la vulvodinia sia una sindrome da dolore neuropatico; - il meccanismo infiammatorio che conduce alla patologia; - che cosa sono l’iperalgesia e l’allodinia; - come la continua stimolazione algica periferica finisca per ripercuotersi anche sul sistema nervoso centrale (sensibilizzazione centrale), con ulteriore amplificazione della percezione degli stimoli dolorosi; - i test strumentali che hanno permesso di accertare la natura e l’entità del sovvertimento funzionale del sistema del dolore; - i passi fondamentali dell’esame medico obiettivo (anamnesi, valutazione dei tessuti, quantificazione del dolore); - come la principale noxa patogena siano le vulvovaginiti da Candida ciclico-ricorrenti; - la componente genetica e muscolare della vulvodinia; - perché le linee guida internazionali pubblicate nel 2005 non sono sufficienti a ispirare una strategia clinica efficace; - i cinque obiettivi fondamentali di una terapia personalizzata e multimodale; - effetti e limiti di alcune opzioni di cura: TENS (Transcutaneous Electric Nerve Stimulation), infiltrazioni di metilprednisolone e lidocaina, tossina botulinica, amitriptilina, gabapentina; - come l’efficacia della palmitoil-etanolamide, in associazione alla TENS, dipenda in misura cruciale dalla tempestività della diagnosi; - alcune indicazioni in materia di igiene intima, vestiario, sport e sessualità.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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