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La vulvodinia: il dilemma del dolore "senza cause apparenti" - Implicazioni psicosessuologiche

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13/12/2010
Puliatti M.
La vulvodinia: il dilemma del dolore "senza cause apparenti" - Implicazioni psicosessuologiche
Corso ECM su "Il dolore sessuale femminile: dai sintomi alla diagnosi e alla terapia" - Condirettori: Prof.ssa Alessandra Graziottin e Dr. Filippo Murina - Organizzato dalla "Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna" e dalla Associazione Italiana Vulvodinia (AIV), Milano, 12 marzo 2010, Abstract book, p. 56-59
Negli ultimi anni, molti studi si sono concentrati nell’individuare gli esiti dell’impatto della vulvodinia sulla qualità della vita, relazionale e sessuale della donna e sull’individuazione di fattori predisponenti quali ad esempio traumi sessuali, familiarità per disagi psicologici e per disfunzioni sessuali, esperienze pregresse di dolore, aborto e conflitti sessuo-relazionali, che possono insieme a fattori organici, genetici e infettivi, creare una vulnerabilità psicobiologia all’insorgenza della malattia.
Al di là che i fattori psicologici siano primari o secondari in questa sindrome, appare chiaro come sia necessaria l’integrazione della psicoterapia all’approccio più di tipo ginecologico. Un approccio integrato che dovrebbe includere la riduzione dell’ansia e della tensione muscolare, il trattamento delle disfunzioni sessuali concomitanti ed eventuali problematiche di coppia, la desensibilizzazione e la gestione del dolore, il miglioramento delle proprie capacità di autoefficacia nell’affrontare la malattia e il trattamento di eventuali eventi traumatici pregressi.
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