EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Approdo a Itaca: così sto guarendo dal vaginismo e dalla vestibolite – Parte 1

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
31/10/2014

Le vostre lettere alla nostra redazione

Vorrei regalare alle lettrici la bellissima e struggente poesia “Itaca” di Konstantinos Kavafis, che riporto qui di seguito:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni o i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere:
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi o Lestrigoni no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga,
che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre,
tutta merce fina, e anche profumi
penetranti d’ogni sorta, più profumi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
Raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto, però, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Sono in cura dalla professoressa Graziottin dal gennaio 2014. A differenza di tante donne che si sono rivolte a lei dopo anni di dolore e visite di altri medici, ho avuto la fortuna di conoscerla dopo aver consultato solo due specialiste, che onestamente ringrazio per l’incompetenza, perché è stata quella la molla che mi ha spinta a cercare in Internet, a capire dove fosse localizzato il mio dolore e infine a prendere un appuntamento con l’unica persona che avrebbe potuto aiutarmi. Arrivare a lei è stato come approdare ad Itaca, ma al tempo stesso da Itaca ripartire. La diagnosi di vaginismo è stata formulata appena la professoressa vide il modo in cui contraevo la muscolatura vaginale per salire sul lettino della visita. Dopo pochi minuti seguì la diagnosi di vestibolite vulvare. In fondo era quello che mi aspettavo...

[segue]

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter