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Fibroma uterino asintomatico: la prima strategia è tenerlo sotto controllo

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08/09/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

ATTENZIONE: Il farmaco di cui si parla in questo articolo, l’ulipristal acetato, approvato per la cura della fibromatosi uterina e usato da oltre 800.000 donne nel mondo, è stato ritirato dal commercio per iniziativa del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) della European Medicines Agency (EMA), per alcuni casi di epatite grave comparsa in corso di trattamento.
“Ho un mioma uterino intramurale-sottosieroso di 4 centimetri, vascolarizzato. Nella precedente ecografia, effettuata nel 2014, era di 3,3 centimetri. La mia ginecologa mi ha prescritto un farmaco a base di ulipristal acetato per 3 mesi. Ho 57 anni e ho regolarmente le mestruazioni: non ho dolori, sanguinamenti e tutte le altre manifestazioni correlate ai miomi. Le mie domande sono queste: 1. posso non seguire la terapia e aspettare l’arrivo della menopausa perché si riduca il mioma? 2. posso controllarlo con ecografie periodiche, per vedere l’aumento di volume, e decidere cosa fare solo se c’è un incremento significativo? 3. posso sostituire l’ulipristal acetato con progesterone naturale bioidentico? 4. quali rischi corro se non effettuo la terapia e aspetto l’arrivo della menopausa?".
Anna
Gentile amica, il trattamento con ulipristal acetato è indicato nel caso di miomi uterini sintomatici, ossia che provocano, per esempio, cicli mestruali lunghi e abbondanti (menometrorragie e menorragie recidivanti). Se lei non dovesse avere disturbi circa l’entità del ciclo mestruale e/o intenso dolore pelvico, le consigliamo di attendere e ricontrollare le dimensioni del mioma uterino fra 6 mesi. Nel caso in cui risultasse di dimensioni stabili e fosse sempre asintomatico, non è indicato procedere con terapia medica o chirurgica. Diverso sarebbe in caso di un sensibile aumento delle dimensioni, perché la componente sottosierosa, espandendosi nella cavità pelvica, potrebbe dare origine a sintomi da compressione degli organi pelvici. Alla terapia con progesterone (naturale vs sintetico) si ricorre generalmente in caso di ispessimento della rima endometriale (lo strato più interno dell’utero), una modificazione evidenziabile con ecografia transvaginale. Per ulteriori informazioni sull’ulipristal acetato e, in generale, sulla fibromatosi uterina, la rinviamo ai numerosi articoli e video pubblicati su questo sito. Un cordiale saluto.
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