Fibromi uterini: dai sintomi alla diagnosi – Parte 3
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Fibromi uterini: dai sintomi alla diagnosi – Parte 3
16/05/2017
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Video realizzato in occasione del Media Tutorial su “Il dolore nella donna”, organizzato nell’ambito della campagna di sensibilizzazione NienteMale sul dolore nella donna, Milano, 22 marzo 2017
Sintesi del video e punti chiave
Circa il 50 per cento dei fibromi uterini è sintomatico, e questo costituisce un elemento determinante per la diagnosi precoce: è però importante che la donna si rivolga senza indugio al ginecologo di fiducia. Altri fibromi producono sintomi “sotto soglia”, ossia non ancora chiaramente percepibili e attribuibili: in ogni caso, questa patologia va sempre curata con attenzione, innanzitutto con terapie mediche e, se queste non sono sufficienti, con misure chirurgiche o di radiologia interventistica. In questo video, la professoressa Graziottin illustra: - come il primo e più importante sintomo del fibroma sia l’alterazione del ciclo mestruale, che si fa sempre più abbondante, prolungato e doloroso; - perché i flussi emorragici aumentano in modo significativo la dismenorrea; - quando è opportuno che la donna si allerti e si faccia visitare; - come, con l’ecografia pelvica, si possano accertare la dimensione, la sede e il numero di fibromi, individuando nel contempo gli spazi per una terapia farmacologica; - da quali fattori può essere provocato un altro sintomo da non trascurare: il dolore pelvico acuto; - come il dolore alla penetrazione profonda possa essere determinato non solo da un fibroma, ma anche da una malattia infiammatoria pelvica o dall’endometriosi, e si tratti quindi di un disturbo a base biologica da portare senz’altro in consultazione; - altri sintomi, da compressione, legati alla dimensione del fibroma: frequenza minzionale, alterazioni della defecazione.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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