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Come l'imenotomia ha liberato il nostro desiderio

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28/03/2008

Le vostre lettere alla nostra redazione

Mi chiamo Angela, ho 33 anni, sono laureata e realizzata professionalmente.
Sono molto legata alla mia solida famiglia d’origine che mi ha trasmesso i valori importanti della vita e dalla quale ho ricevuto tantissimo affetto. Da bambina ho coltivato diversi hobby che mi hanno permesso di arricchirmi di numerose amicizie e che tutt’ora, compatibilmente con il lavoro e la famiglia, continuo a praticare.
Ma la mia fortuna più grande è stata quella di aver conosciuto mio marito otto anni fa. Per nostra scelta, dopo quattro anni di fidanzamento, siamo giunti vergini al matrimonio.
Abbiamo costruito un solido rapporto di amore: la nostra complementarietà (io più frenetica, mio marito più pacato) e il nostro affiatamento sono straordinariamente cresciuti nel tempo. Naturalmente, altrimenti non sarebbe un rapporto reale, a “condire” la nostra vita quotidiana non sono mancate alcune discussioni, innescate da motivi futili, che abbiamo però sempre cercato di risolvere riappacificandoci nell’immediato.
Pur vivendo frequenti momenti di intimità fisica molto belli, scoprimmo che ci risultava impossibile realizzare il rapporto sessuale completo. Questo perché io, pur sentendomi ben disposta a concedermi al mio innamorato, avvertivo una chiusura proprio lì, o meglio una piccola apertura che ad ogni tentativo di penetrazione non si “spalancava” ma rimaneva rigidamente socchiusa, provocandomi dolore.
Tuttavia, durante i primi mesi di matrimonio, questa nostra difficoltà non ci preoccupava: ci sentivamo sempre ben disposti a riprovare perché il nostro desiderio era forte. Fortunatamente, infatti, oltre a volerci tanto bene, ci siamo sempre sentiti attratti fisicamente.
Non nascondo però che, con il trascorrere del tempo, la situazione diventava sempre più difficile emotivamente perché lo sconforto prendeva sempre più il sopravvento. Frequentemente ci interrogavamo sulle possibili cause di questa nostra limitazione sessuale: pensavamo che magari potesse dipendere dalla nostra inesperienza in merito oppure da una nostra eventuale incompatibilità fisica, oppure da un possibile mio vaginismo...
Credetemi, dopo ogni invano tentativo, riuscivamo a fatica a trattenere le lacrime!!! Cercavamo di scambiarci reciprocamente parole dolci e di coraggio, affinché l’altro non percepisse il disagio che però entrambi provavamo.
Pur consapevoli che questa nostra incompletezza sessuale non ci potesse dividere, non abbiamo voluto arrenderci: il desiderio di entrambi era quello di raggiungere un certo livello di sessualità qualitativa per vivere un’esperienza d’amore completa, soprattutto per noi stessi e, secondariamente, anche per il desiderio di un figlio che si stava intensificando.
Fu così che, dopo due anni e mezzo di matrimonio, io e mio marito abbiamo deciso di rivolgerci ad un medico specialista. Considerando che io non mi ero mai sottoposta a una visita ginecologica e tenendo ben presente la nostra delicata e imbarazzante situazione, ci siamo attentamente documentati al fine di individuare l’esperto che potesse veramente comprendere la causa di questa nostra limitazione sessuale e conseguentemente aiutarci a rimuoverla. Non appena lo abbiamo trovato, abbiamo preso un appuntamento, senza avere alcun dubbio che si trattasse della persona giusta.
Alla prima visita questo medico, dopo avermi messa nella miglior condizione di esporre tranquillamente la nostra problematica, mi ha riscontrato una brutta vestibolite vulvare (dovuta ai numerosi tentativi di penetrazione) e un imene fibroso tale da rendere assolutamente impossibile la penetrazione (un imene così rigido è rarissimo!!!). Ci ha subito rassicurati dicendoci che il nostro problema si sarebbe risolto completamente e in breve tempo. Vi lascio immaginare la nostra immensa felicità.
E così è stato. Il dottore mi ha prescritto una terapia farmacologia e consigliato alcune modificazioni del mio stile di vita per debellare la vestibolite vulvare; mi ha inoltre sottoposta a un piccolo intervento ambulatoriale (imenotomia) tramite elettrobisturi, in anestesia locale e pertanto indolore, atto a incidere il mio rigido imene.
Il nostro medico ci ha sorretti con grande professionalità e immensa umanità in questo nostro difficile cammino. Il suo prezioso aiuto ci ha così consentito di affrontare serenamente la nostra delicata situazione tant’è vero che alle varie sedute, intervallate da visite di controllo, mi sottoponevo sempre con tranquillità perché sicura di essere profondamente capita e “in buone mani”.
E così, quasi senza accorgercene, in poco tempo il nostro problema è stato risolto. Dopo soli sei mesi dalla prima visita, io e mio marito abbiamo raggiunto il nostro traguardo tanto desiderato: abbiamo pianto dalla felicità!!! Il nostro desiderio si era realizzato. Per noi rappresentava un ostacolo insormontabile e, pertanto, non credevamo si potesse superare in così poco tempo.
Ora il nostro amore è completo e senza dolore. Tutto questo per noi è magico perché, come tutte le vette difficili da scalare, viene da noi ancora più apprezzato.
Sicuramente noi due soli non avremmo mai potuto farcela! Mi riferisco sia alle mie particolari (e fortunatamente rare) condizioni fisiche, sia alle difficoltà psicologiche che inevitabilmente subentrano in questi casi. Ricordo ad esempio come non sia stato facile neanche quando, dopo l’intervento, si trattò di provare per la prima volta ad avere un rapporto sessuale completo: eravamo emozionatissimi perché tanto impegnati nel dare il massimo l’uno per l’altra. Mio marito arrivò persino ad accusare problemi di erezione (mai verificatisi precedentemente) ma che, grazie all’ennesimo valido appoggio psicologico del nostro dottore, e senza alcun farmaco, vennero debellati in pochi giorni.
Ci riteniamo pertanto molto fortunati di esserci rivolti a uno specialista davvero straordinario al quale saremo per sempre grati, anche se abbiamo il rammarico di non averlo fatto sin dall’inizio del nostro matrimonio.
Spero di cuore che questa nostra testimonianza possa essere di valido aiuto alle donne, e agli uomini che le amano, che si trovano ad affrontare difficoltà nell’intimità fisica. Raccomando quindi di non esitare nel chiedere un aiuto.

Angela F.

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