Cistite recidivante: fisiopatologia e fondamenti della cura
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“Ho 52 anni, e da quattro anni sono in menopausa. Le vampate, l’insonnia, l’umore altalenante sono sempre stati accettabili. Qualche mese fa, però, dopo un rapporto con mio marito, ho avuto una cistite emorragica, curata con un antibiotico. Da allora, anche se l’urinocoltura è negativa, continuo ad avere tutti i sintomi della cistite: bisogno continuo di andare in bagno, senso di calore e bruciore. Che cosa devo fare? Grazie per la vostra attenzione”.
Cistite recidivante: fisiopatologia e fondamenti della cura
05/02/2021
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile signora, la cura della cistite recidivante richiede di prendere in considerazione tutti i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento del disturbo: solo così è possibile definire una terapia efficace anche per le comorbilità, ossia per le patologie collegate al problema principale. In questa risposta, la professoressa Graziottin illustra: - come la cistite sia prevalentemente provocata dall’Escherichia coli uropatogeno di provenienza intestinale; - che cosa fanno i germi dopo essere entrati in vescica e avere provocato un primo episodio di cistite acuta; - che cosa sono, in particolare, i biofilm patogeni intracellulari e perché i batteri che li abitano possono essere considerati come veri e propri “terroristi” annidati nell’organismo; - perché, in questo contesto, gli esami colturali delle urine possono essere negativi pur in presenza di tutti i sintomi tipici della cistite; - che cosa accade quando, di tanto in tanto, un evento scatenante esterno determina la rottura del patogeno e porta i germi a riversarsi nuovamente nell’urina; - come il quadro clinico complessivo tenda ad evolvere, con il tempo, nella sindrome della vescica dolorosa; - i fondamenti della terapia: ripristino del normale pH vaginale, riequilibrio del microbiota intestinale, rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico; - gli ormoni che possono essere utilizzati con somministrazione locale per proteggere la vagina; - i probiotici che favoriscono una corretta funzionalità intestinale.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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