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Cistite, dolore ai rapporti, vestibolite vulvare: l’infernale (ma non invincibile) eredità del cancro al seno

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«Ho 49 anni, e sono disperata. La mia storia risale a sette anni fa, quando mi sono ammalata di tumore al seno. Sono stata sottoposta a quadrantectomia e radioterapia, ed essendo in piena attività ormonale ho assunto tamoxifene una volta al mese per cinque anni, entrando in menopausa forzata. Da allora i rapporti sono diventati molto dolorosi, ho iniziato a soffrire di cistite, specialmente dopo i rapporti, e da alcuni mesi, sempre dopo i rapporti, avverto un bruciore intenso, che a volte si protrae per settimane. L’esame delle urine il più delle volte risulta negativo. Ho da poco iniziato l’ennesima terapia antibiotica, ma sono veramente demoralizzata. Ho affrontato tutto questo percorso con positività, ma adesso non ce la faccio più. Spero in un suo consiglio».

Cistite, dolore ai rapporti, vestibolite vulvare: l’infernale (ma non invincibile) eredità del cancro al seno

12/05/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, la sua situazione è purtroppo molto frequente fra le donne curate per un cancro al seno, e che si trovano in menopausa iatrogena, ossia provocata dalle terapie oncologiche, o fisiologica, ma nell’impossibilità di assumere la terapia ormonale sostitutiva (TOS). I sintomi che lei accusa sono così caratteristici – cistiti recidivanti, dolore ai rapporti e bruciore all’introito vaginale (a sua volta sintomo tipico della vestibolite vulvare) – che è lecito parlare di un vero e proprio “trio diabolico”, che aggrava il quadro fisico ed emotivo già pesantemente compromesso dal tumore. Se però si affrontano correttamente e in modo coordinato i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento dei tre disturbi, offrendo una risposta clinicamente appropriata a ciascuno di essi, la salute può essere finalmente ritrovata, e con essa una soddisfacente qualità di vita, anche sul fronte sessuale.
In questo video illustro:
- i tre principali fattori predisponenti del trio che non le dà tregua: le infezioni da Escherichia coli uropatogeno (UPEC), di provenienza intestinale; le cattive condizioni dei tessuti urogenitali provati dalla menopausa iatrogena, e non curabili con la TOS; l’ipertono dei muscoli del pavimento pelvico;
- che cos’è l’UPEC, come si è progressivamente specializzato in millenni di evoluzione e in che modo attacca la vescica;
- che cosa sono, in particolare, le comunità batteriche intracellulari che si annidano nell’urotelio, e perché rendono l’UPEC introvabile e invincibile dagli antibiotici e dalle ordinarie difese immunitarie;
- i fattori precipitanti che possono scatenare, in questa situazione di calma apparente, i sintomi della cistite: il rapporto sessuale, un colpo di freddo, un episodio di stipsi o di diarrea;
- perché l’urinocoltura può essere negativa e si parla allora, come già fra i medici antichi, di “cistite senza cistite”;
- come, a livello vaginale, la carenza ormonale menopausale provochi un’infiammazione cronica che porta alla degenerazione dei tessuti, con scarsa lubrificazione, dolore ai rapporti e micro-abrasioni ai tentativi di penetrazione, che poco per volta innescano la vestibolite vulvare;
- perché questi sintomi sono ancora più intensi nelle donne che non hanno avuto figli o li hanno avuti esclusivamente con parto cesareo;
- i tre fondamenti della terapia integrata: rilassamento del pavimento pelvico, se ipertonico, con fisioterapia e diazepam locale (per un breve periodo di tempo o al bisogno, prima di un rapporto); cura dell’intestino, con probiotici e l’Escherichia coli di Nissle, che a differenza del suo cugino UPEC è nostro alleato e amico; contrasto ai batteri annidati in vescica con destro mannosio ed estratto di mirtillo rosso; miglioramento del trofismo vaginale con acido ialuronico, vitamina E, palmitoiletanolamide e ossigenoterapia;
- che cos’è il destro mannosio, e in quale proteina si trova all’interno del nostro organismo;
- come il laser vaginale, infine, possa essere utilizzato, da personale esperto, solo dopo che i muscoli perivaginali siano stati rilassati.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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