Probiotici: perché proteggono la salute dell’intestino
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“Gentile professoressa, sono un medico di base di Roma. Molte mie pazienti soffrono di stipsi e di gonfiore intestinale. Perché, come leggo sempre più di frequente in letteratura, i probiotici possono attenuare, o addirittura prevenire, questi disturbi? E come scegliere i principi attivi migliori, vista l’ampia offerta di prodotti commerciali? Grazie per il lavoro della sua Fondazione, utilissimo anche per noi medici di famiglia”.
Probiotici: perché proteggono la salute dell’intestino
14/01/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile Collega, grazie innanzitutto per le gentili parole di stima. Per capire bene l’azione dei probiotici nella sindrome dell’intestino irritabile, a cui sono riconducibili i sintomi a cui lei accenna, ma anche nella cistite recidivante e in altre patologie croniche, è opportuno prendere in considerazione quella che, in un recente corso di formazione della mia Fondazione, ho definito “sindrome delle barriere infrante”. Afferrato questo concetto, diventa facile inquadrare e comprendere a fondo l’azione dei probiotici. In questo video illustro: - che cosa sono, e come operano, le barriere che isolano i diversi organi e tessuti dell’organismo, e in particolare l’intestino e la vescica; - la struttura e il ruolo delle giunzioni strette (tight junction) che, in particolare, formano la parete intestinale; - che cosa accade quando la mucosa intestinale funziona correttamente e quando, al contrario, la sua impermeabilità selettiva viene lesa da fattori infettivi o infiammatori, determinando un quadro clinico note come “leaky gut syndrome”; - l’azione protettiva che probiotici come il Lactobacillus Rhamnosus possono avere sulla parete intestinale; - che cos’è l’Escherichia Coli di Nissle, quando è stato scoperto e in che modo riduce la vulnerabilità della parete intestinale e di quella vescicale.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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