Esaurimento ovarico precoce: i segnali d’allarme e gli esami da fare per valutare la residua fertilità
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07/05/2020
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Ho 42 anni e ho appena scoperto che sto entrando in menopausa. Si può in qualche modo bloccare questa fase? Sto iniziando ora a sistemarmi con il lavoro, e speravo tanto di diventare mamma. Vorrei capire se è finito tutto o se, tramite qualche terapia, si può bloccare e ritardare questa fase. Grazie”.
Gentile Alice, le consigliamo di affrettarsi nella ricerca della gravidanza, in quanto la fertilità femminile si riduce progressivamente con l’età. Non ci sono terapie utili per ritardare l’insorgenza della menopausa e/o migliorare la riserva ovarica: il numero degli ovociti, ovvero delle cellule uovo liberate dal follicolo ovarico in fase di ovulazione e che rappresentano il bersaglio degli spermatozoi, è fissato alla nascita e non si può rigenerare. Sarebbe opportuno indagare la sua riserva ovarica tramite il dosaggio dell’ormone antimulleriano, da abbinare a ecografia ginecologica transvaginale per valutare la dimensione delle ovaie, il loro volume, e la presenza e il numero dei follicoli. Si rivolga al suo ginecologo con l’esito di tali accertamenti, da abbinare alla valutazione del liquido seminale del partner (spermiogramma e spermiocoltura), per ottimizzare al meglio il vostro percorso alla ricerca di una gravidanza. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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