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Che bello, dalla vestibolite si può guarire per sempre!

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26/07/2013

Le vostre lettere alla nostra redazione

Questo contributo è per tutte le donne cui è stata uccisa la speranza, perché dal dolore segreto si può guarire e non siamo condannate a conviverci.
Quando incontrai la professoressa Graziottin ero poco più che maggiorenne e non avevo mai avuto una vita sessuale. Ci avevo provato, ma da lì era iniziato un vero e proprio calvario. Per anni ho incontrato diversi ginecologi e sessuologi (o presunti tali), spendendo soldi per sentirmi dire che soffrivo di ansia, che ero ipocondriaca (addirittura questo “preciso” appellativo), che ero frigida (alle volte mi sembrava che i medici provassero un certo perverso piacere a fare certe diagnosi...), che tutto partiva dalla mia testa o, nella migliore delle ipotesi, che non avevo nulla. Inutile dire che nessuna di queste interpretazioni è stata in grado di aiutarmi e che, anzi, alcune hanno sicuramente peggiorato la mia situazione psico-emotiva.
Ma come si fa a dire a una donna che non ha nulla, quando il dolore fisico c’è? Quando quel dolore può arrivare a minare la costruzione di un amore e insinuarsi nei meandri della sua stessa identità? La psiche può mentire, ma il corpo non mente mai. E certi nodi si sciolgono solo accogliendoli in quanto tali.
Con grande coraggio mi recai al San Raffaele su consiglio di una dermatologa con cui mi aprii in un momento di particolare disperazione – ormai il dolore usciva in ogni dove, persino dalla pelle – e finalmente... iniziai il mio vero percorso di guarigione dalla vestibolite vulvare. La mia è stata una guarigione a 360 gradi, oggi posso dirlo, poiché tutto ciò che era successo o non successo precedentemente mi aveva letteralmente bloccata da tanti punti di vista come donna.
Ho seguito con rigorosa cura le indicazione della professoressa Graziottin, della dottoressa Micheletti e del dottor Giovannelli, e oggi sono qui a darvi testimonianza che si può guarire dal dolore, si può scoprire o riscoprire la sessualità progressivamente fino a cogliere e a vivere appieno la profonda bellezza che vi è insita, e soprattutto non ci sono recidive se si acquisisce una sana modalità di approcciarsi al proprio femminile e ai momenti dell’amore.
Sono ormai passati più di 8 anni da quando mi sono sentita totalmente guarita, e posso dire quindi che si può guarire, per sempre.
Ho deciso di testimoniare su questo sito perché purtroppo su questi temi ancora oggi ci sono diversi “non-detti” e, consentitemi di dirlo, tanta ignoranza.
Questo è un messaggio di fiducia fondamentale, di una donna che ha sofferto, ha dovuto rimettere insieme tanti tasselli a poco a poco e oggi è felice di essersi messa in gioco quel giorno, pur dopo tante delusioni, ancora una volta.
Pretendete che i medici credano e rispettino il vostro dolore e il vostro desiderio onesto di superarlo, e se non lo fanno girate i tacchi… Fosse anche un dolore “psicosomatico”, di certo non vi aiuteranno, se non credono alle vostre emozioni e sensazioni.
Per concludere posso dirvi che oggi ho un compagno con cui sono molto felice anche dal punto di vista sessuale, e che alla mia storia devo la riscoperta non solo della mia femminilità, ma anche della mia vocazione professionale come formatrice e pedagogista, una donna al servizio soprattutto delle donne.
A volte, quando passa, il dolore ci riporta noi stesse, donandoci la vera Vita.
Martina F.

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