Il trial, randomizzato a doppio cieco contro placebo, è stato condotto per un mese su 25 pazienti (8 uomini e 17 donne, età media 48 anni ± 11). La gravità dei sintomi, la permeabilità intestinale e la composizione del microbiota sono state valutate alla baseline e a 30, 45 e 60 giorni.
Questi, in sintesi, i risultati:
- nel gruppo LBB si è registrato, rispetto al placebo, un più significativo miglioramento del dolore addominale (-48.8% vs -3.5%), del gonfiore (-36.35% vs +7.35%) e della severità dei sintomi (-30.1% vs -0.4%) (p<0.0001);
- nei pazienti affetti da IBS-D, il miglioramento del punteggio di Bristol è stato più consistente nel gruppo LBB (da 6 ± 0.4 a 4.3 ± 1.1, P<0.00001) che nel gruppo placebo (da 6.2 ± 0.7 a 5.3 ± 1.1, P=0.04);
- nei pazienti affetti da IBS-C, il punteggio di Bristol è migliorato solo nel gruppo LBB (2.6 ± 1.1 vs 3.2 ± 0.5, P=0.06);
- il trattamento con LBB ha migliorato significativamente il recupero di sucralosio, indice di impermeabilità colonica (1.86 ± 0.1 vs. 1.1 ± 0.2, p=0.01);
- durante il trattamento, si è osservato un miglioramento generale della composizione del microbiota intestinale.
La nuova formulazione a base di Bifidobacterium longum BB536, Lactobacillus rhamnosus HN001 e vitamina B6, dunque, attenua i sintomi dell’intestino irritabile, migliora l’impermeabilità intestinale e riequilibra il microbiota.