L’endometriosi può colpire anche il tratto urinario, e la vescica è l’organo maggiormente interessato da questa forma della patologia. Patogenesi, complicanze e terapia dell’endometriosi vescicale sono tuttora controverse.
La ricerca è stata condotta su 87 articoli reperiti in Medline fino all’ottobre 2016 sulla base dei criteri PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Review and Meta-analysis (PRISMA); i risultati sono stati inseriti nel registro PROSPERO (CRD42016039281).
Queste le indicazioni principali emerse dallo studio:
- l’endometriosi vescicale è caratterizzata dalla presenza di stroma e ghiandole endometriali nel muscolo detrusore;
- la tecnica di prima linea per la diagnosi è l’ultrasonografia, per le sue doti di accuratezza, sicurezza ed economicità;
- la terapia può essere conservativa o chirurgica;
- la terapia farmacologica di prima scelta è costituita dalle combinazioni estroprogestiniche e dai progestinici, che consentono un efficace trattamento a lungo termine;
- la chirurgia dovrebbe consentire la completa rimozione dei noduli per minimizzare il rischio di recidive: di conseguenza, la resezione segmentale dovrebbe essere preferita alla sola chirurgia transuretrale;
- non esistono evidenze decisive di un impatto diretto dell’endometriosi vescicale sulla fertilità;
- l’evoluzione maligna della malattia è molto rara: la chirurgia non dovrebbe quindi essere messa in atto per prevenire questa eventualità;
- la frequente coesistenza di forme endometriosiche a carico della vescica e dell’apparato riproduttivo implica la necessità di una stretta collaborazione fra urologi e ginecologi.
Questo studio, originale e ben condotto, ha il pregio:
- di fare il punto sulle più recenti evidenze disponibili in tema di endometriosi vescicale;
- di offrire ai medici un’utile guida al trattamento di questa complessa patologia.