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Cisti ovariche endometriosiche: quando sono grosse è meglio asportarle

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08/07/2011

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Sono la mamma di una giovane di 31 anni che da tempo soffre di endometriosi. All’ecografia risulta una cisti di 6 centimetri all’ovaio sinistro. Tutti i medici che abbiamo consultato hanno consigliato l’intervento. Negli ultimi tempi, tuttavia, mia figlia non ha più i forti dolori mestruali di prima e, se non sapessimo della presenza della cisti, potremmo pensare che tutto sia nella normalità. Mi rivolgo a Voi per chiedere: 1. l’intervento è necessario o ci sono terapie che possano ridurre le dimensioni della cisti e garantire la fertilità? 2. nel caso non ci fossero alternative all’intervento, quali sono i centri specializzati più affidabili? 3. il tessuto endometriosico può trasformarsi in tumore? La mia preoccupazione è forte e gli episodi di malasanità sempre più frequenti accrescono la mia angoscia. Grazie di cuore”.
Paola C.
Gentile signora Paola, una cisti di sei centimetri viene in genere asportata, anche per evitare il rischio di una torsione ovarica. Dopo l’intervento, una pillola contraccettiva oppure un progestinico assunti continuativamente possono ridurre le recidive dell’80 per cento. Vanno assunti senza interruzione (se non ci sono controindicazioni mediche), fino a quando la signora non desidererà una gravidanza. La degenerazione tumorale è possibile, ma abbastanza rara.
A Milano, i centri migliori sono il San Raffaele e la clinica Mangiagalli; a Torino, la Clinica Universitaria Sant’Anna e l’ospedale Mauriziano.
Infine, dal punto di vista della fertilità, l’asportazione di una voluminosa cisti e/o di un ovaio riduce il patrimonio di cellule riproduttive (ovociti). E’ quindi bene non rimandare a lungo la decisione di una gravidanza, se sua figlia è in coppia. Se è single, o comunque non orientata attualmente a procreare, è bene valutare la riserva ovarica dopo l’intervento, con opportuni esami (dosaggio sul sangue di inibina B e ormone antimulleriano). Se fossero bassi, è possibile pensare al salvataggio degli ovociti, con crioconservazione. Uno dei centri migliori in Italia è quello diretto dalla Prof.ssa Eleonora Porcu a Bologna. Mille auguri di cuore.

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