Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“Ho 43 anni e dal febbraio scorso soffro di forti bruciori, tensione vaginale e infiammazioni continue. Alla fine di ogni cura faccio per controllo il tampone vaginale: non si evidenziano infezioni, ma solo la mancanza di lactobacilli. Prendo fermenti lattici, ma i sintomi non possano mai del tutto, per poi peggiorare dopo il primo rapporto. Anche il pap test è risultato nella norma e tutte le visite ed ecografie fatte non evidenziano problemi. Ho pensato che potesse essere colpa dell’intervento di asportazione della ghiandola di Bartolini sinistra, che ho subito qualche tempo fa, ma i medici dicono che non è possibile in quanto l’intervento è avvenuto circa un anno prima dell’insorgere del problema. Può essere vestibolite vulvare? Che cosa devo fare per avere una diagnosi e, di conseguenza, una cura?”. Simonetta
Gentile Simonetta, da quanto emerge dal suo racconto potrebbe effettivamente trattarsi di vestibolite vulvare (ora chiamata vestibulodinia provocata), una condizione patologica che colpisce il 12-15% delle donne e caratterizzata clinicamente da dolore/bruciore a livello del vestibolo vaginale (introito della vagina), dolore che può essere spontaneo e/o provocato dal rapporto sessuale (dispareunia superficiale). La diagnosi è essenzialmente clinica: l’anamnesi accurata (prestando attenzione ai sintomi riportati dalla paziente) e l’attenta valutazione in corso di visita ginecologica (arrossamento a livello del vestibolo con dolore provocato alla pressione a ore 5 e 7 dell’introito vaginale, contrazione dolorosa dei muscoli che circondano la vagina riducendone l’entrata) rendono caratteristico il quadro patologico della vestibolite. Si tratta di un processo infiammatorio del vestibolo vaginale sostenuto in molti casi da un’infezione cronica da Candida associata nel 15 per cento dei casi ad un’iperreattività di tipo immuno-allergico geneticamente determinata (il che spiegherebbe gli esiti negativi del tampone, perché in questo casi i tessuti si infiammano anche per minime quantità di germe), con un ipertono di grado variabile del muscolo elevatore dell’ano (il principale muscolo del pavimento pelvico). La sua fisiopatologia risulta quindi complessa: può ottenere precisi approfondimenti nelle schede mediche pubblicate sul sito. Si può guarire instaurando un completo approccio terapeutico che tenga conto dei molteplici fattori coinvolti: farmaci antimicotici contro la Candida, farmaci miorilassanti e fisioterapia per ridurre il tono del muscolo elevatore dell’ano, antinfiammatori per bloccare la degranulazione mastocitaria alla base dell’infiammazione. A ciò vanno aggiunti adeguati stili di vita in ambito alimentare (riduzione di lieviti e zuccheri semplici) e comportamentali (pantaloni non attillati, biancheria intima di cotone naturale non colorata oppure, meglio ancora, in fibroina di seta medicata, che riduce le infezioni da Candida). L’assenza di lactobacilli che emerge dai suoi esami fa inoltre pensare a un’alterazione dell’ecosistema intestinale, che è a sua volta un fattore predisponente alle infezioni da Candida: in tal caso è opportuno proseguire anche la cura con fermenti lattici e/o probiotici, limitando al massimo l’uso di antibiotici, che aggredendo l’ecosistema intestinale possono concorrere all’attivazione del germe. Per aiutare direttamente l’ecosistema vaginale a ritrovare il proprio equilibrio è indicato utilizzare compresse vaginali di Lattobacilli. Studi scientifici evidenziano che i lattobacilli del ceppo P 17630, inseriti in vagina, hanno dimostrato la capacità di inibire la crescita e la moltiplicazione dei germi patogeni, inclusa la Candida. La terapia prevede una capsula di lattobacilli inserita in vagina alla sera per 6 sere, poi una alla settimana per un mese. Come mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema vaginale, è indicato continuare con 1-2 capsule in vagina alla settimana. Cordiali saluti.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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