Sintesi del video e punti chiave
Nel videomessaggio preparato per l’UNRIC, la professoressa illustra:
- gli obiettivi del contrasto alle mutilazioni genitali femminili (MGF): conoscere le caratteristiche e le conseguenze delle lesioni; assistere le donne e le coppie; integrare le competente coinvolte nella strategia di aiuto; prevenire la diffusione di queste pratiche rituali nel nostro Paese;
- i quattro tipi di mutilazione;
- le lesioni specifiche indotte dalle mutilazioni di tipo 3;
- l’infiammazione provocata dalle amputazioni e dalle condizioni igieniche in cui queste vengono effettuate, e il dolore che ne deriva;
- gli organi, i tessuti e le strutture nervose che le MGF vanno a colpire;
- le conseguenze pelviche dell’ipertono muscolare secondario alle ferite;
- la progressiva evoluzione del dolore dalla forma acuta alle forme neuropatica (che segnala un’alterazione delle vie di trasmissione degli stimoli algici) e nociplastica (che emerge dallo stress, dall’angoscia e dalla solitudine);
- il ruolo del microbiota – intestinale, vaginale e vulvare – nella determinazione e nella comprensione degli effetti a lungo termine;
- le cifre del fenomeno: nazioni coinvolte, numero di vittime, tasso di letalità per complicanze emorragiche e infettive;
- le conseguenze immediate delle lesioni: dolore vulvare acuto, rischio di emorragie, infezioni, cicatrizzazione inadeguata, problemi urinari, stipsi;
- le conseguenze a lungo termine: cronicizzazione del dolore vulvare e urinario; cistiti ricorrenti; dolore ai rapporti (dispareunia); danni da infezioni persistenti; disfunzioni sessuali; rischio di complicanze ostetriche durante il parto;
- come l’impatto delle MGF investa l’identità della donna, la sua funzione sessuale e la relazione di coppia;
- l’urgenza di prevenire le MGF e curarne le conseguenze, offrendo alle vittime una consulenza multidisciplinare integrata;
- i tre pilastri di questa missione: competenza, solidarietà e rispetto.