- Indice:
- Tecniche e strumenti utilizzati nella fisioterapia per il pavimento pelvico
- Esercizio terapeutico
- Biofeedback elettromiografico
- Dilatatori vaginali
- Autotrattamento e trattamento domiciliare
- Trattamento comportamentale e modificazioni dello stile di vita
- Prodotti topici
- L'importanza del rapporto fisioterapista-paziente
- La vostra voce – Che cosa si prova...
- Conclusioni
- Approfondimenti specialistici
- Curriculum professionale della dott.ssa Arianna Bortolami
Tecniche e strumenti utilizzati nella fisioterapia per il pavimento pelvico
- esercizio terapeutico;
- biofeedback elettromiografico;
- dilatatori vaginali;
- autotrattamento e trattamento domiciliare;
- trattamento comportamentale e modificazioni dello stile di vita;
- prodotti topici.
Esercizio terapeutico
In caso di vaginismo, viene dapprima spiegato alla paziente la relazione esistente tra i suoi sintomi e la componente muscolare del pavimento pelvico, utilizzando immagini e modelli anatomici. Poi, con l’esercizio terapeutico, vengono coscientizzate e/o apprese le diverse azioni del pavimento pelvico, soprattutto con riferimento al rilassamento muscolare. Particolarmente utile in questa fase appare l’utilizzo della respirazione.
Successivamente, attraverso l’uso di posizioni e manovre che favoriscano lo stiramento del pavimento pelvico e dell’elevatore dell’ano, si cerca di modificare lo stato di ipertono di questi muscoli.
In fisioterapia, nell’ultima fase, gli esercizi appresi in sede terapeutica vengono utilizzati nelle attività funzionali. Nel vaginismo, invece, consigliare l’utilizzo di questi esercizi durante l’attività sessuale appare teoricamente difficile o poco praticabile. Nella pratica quotidiana molte pazienti riferiscono invece di utilizzare quanto appreso in sede terapeutica anche senza che ciò sia stato loro richiesto, ottenendo risultati positivi (vedi box “La vostra voce – Che cosa si prova... Dopo la terapia).
Biofeedback elettromiografico
Relativamente al vaginismo, il suo utilizzo può facilitare in alcune pazienti l’apprendimento dell’attività motoria del pavimento pelvico, particolarmente per favorire il rilassamento muscolare.
Il suo utilizzo è limitato alle pazienti per le quali l’ipertono dell’elevatore dell’ano, pur presente, permette il posizionamento della sonda nello spazio intravaginale.
A seconda delle funzioni, delle capacità di memoria e della praticità d’uso, lo strumento può essere utilizzato in ambito ambulatoriale, oppure autonomamente dalla paziente in sede domiciliare.
Dilatatori vaginali
Viene utilizzato inizialmente il dilatatore che, pur inserito lungo il canale vaginale, ne determina lo stiramento, percepibile dalla paziente e dal fisioterapista attraverso la resistenza dei tessuti, mentre la donna in parallelo distende i muscoli perivaginali per accogliere il dilatatore, facilitandone l’entrata e riducendo il rischio di attrito e conseguenti microabrasioni. Quando, dopo giorni o settimane, la resistenza diminuisce, è possibile passare al dilatatore con diametro e lunghezza superiore.
Il dilatatore viene tenuto in sede per circa 10-15 minuti al giorno o per più tempo, se la donna lo ritiene vantaggioso, oppure a giorni alterni, a seconda della condizione della paziente e del momento terapeutico.
Autotrattamento e trattamento domiciliare
Fanno parte quindi di questa attività, l’esecuzione di esercizi domiciliari precedentemente appresi durante le sedute di fisioterapia, e l’utilizzo di strumenti come il biofeedback e i dilatatori vaginali.
E’ importante che il/la fisioterapista consideri la condizione della paziente e il momento terapeutico, per poter programmare questa attività rendendola agevole e possibile alla paziente che, per diverse ragioni, può incontrare difficoltà nell’esecuzione.
Trattamento comportamentale e modificazioni dello stile di vita
Prodotti topici
- risolvere o diminuire l’eventuale stato infiammatorio, che determina dolore spontaneo o provocato e conseguentemente la contrazione muscolare da difesa tipica del vaginismo, soprattutto quando il prodotto topico ha attività anti-infiammatoria (come il gel di aliamidi o l’olio di iperico);
- lubrificare l’introito e il canale vaginale durante le sedute di fisioterapia, quando sia necessaria l’esecuzione di manovre che comprendano tale spazio;
- lubrificare l’introito e il canale vaginale durante i rapporti sessuali quando, a condizione migliorata, questi possono essere ripresi.
L'importanza del rapporto fisioterapista-paziente
E’ importante inoltre un atteggiamento che comprenda la diminuzione dell’autostima talvolta presente nella donna affetta da vaginismo. Tale condizione infatti può avere conseguenze anche nell’ambito terapeutico, ad esempio nell’utilizzo dell’esercizio terapeutico come trattamento domiciliare: frequente è infatti la condizione nella quale la donna, spesso dopo anni di tentativi per affrontare il problema del vaginismo, non si ritiene in grado di eseguire correttamente quanto appreso.
In ultimo, se la fisioterapia per il pavimento pelvico risultasse insufficiente per risolvere la disfunzione muscolare o non fosse proponibile (difficoltà di accettazione da parte della paziente, difficoltà a individuare personale qualificato, e così via), trova indicazione l’utilizzo della tossina botulinica (Bertolasi et Al, 2006; Frasson et Al, 2010), all’interno di un approccio multidisciplinare (Graziottin 2004, 2006, 2008, 2009).
La vostra voce – Che cosa si prova...
Da quando ho capito che l’impossibilità ad avere rapporti completi è dovuta alla forte contrazione di un muscolo, ho iniziato ad ascoltare diversamente il mio corpo e soprattutto la parte vaginale. Poi mi è stato spiegato come fare a rilassarlo e ho iniziato ad utilizzare questi insegnamenti anche durante i tentativi di avere un rapporto completo; mi è servito moltissimo, finalmente qualcuno mi ha spiegato cosa fare e soprattutto come farlo. Prima in molti mi hanno detto che “bastava rilassarsi”, ma queste parole dette così non servivano proprio a nulla.
All’inizio eravamo molto attenti all’aspetto “tecnico” della questione, ma ora, dopo più tentativi riusciti, le sensazioni di piacere stanno prendendo il posto dell’impossibilità di avere rapporti fino alla penetrazione, aspetto che ha caratterizzato i primi anni del nostro matrimonio.
Conclusioni
Approfondimenti specialistici
Dispareunia, vaginismo, iperattività del muscolo elevatore e tossina botulinica: il ruolo del neurologo
Giorn. It. Ost. Gin. Vol. XXVIII - n. 6, 2006
Bortolami A.
Dilatatori vaginali
In: Bortolami A., Riabilitazione del pavimento pelvico, Masson Elsevier, 2009
Frasson E. Graziottin A. Cappelletti J.Y. Dall'Ora E. Vicentini S. Bertolasi L.
Botulinum neurotoxin Type A injections for vaginismus secondary to vulvar vestibulitis syndrome
Obstetrics & Gynecology (accepted, 2010)
Graziottin A.
Il ginecologo e la dispareunia
In: Leiblum S.R. Rosen R. (Eds), Principi e pratica di terapia sessuale, Edizione italiana aggiornata a cura di Alessandra Graziottin, CIC Edizioni Internazionali, Roma, 2004, p. 248-267
Graziottin A.
Sexual pain disorders in adolescents
In: Proceedings of the 12th World Congress of Human Reproduction, International Academy of Human Reproduction, Venice 2005, CIC Edizioni Internazionali, Roma, 2005, p. 434-449
Graziottin A.
Sexual pain disorders: dyspareunia and vaginismus
in: Porst H. Buvat J. (Eds), ISSM (International Society of Sexual Medicine) Standard Committee Book, Standard practice in Sexual Medicine, Blackwell, Oxford, UK, 2006, p. 342-350
Graziottin A.
Dyspareunia and vaginismus: review of the literature and treatment
Current Sexual Health Reports, Vol. 5, Issue 1: March 2008, p. 43-50
Graziottin A. Serafini A. Palacios S.
Aetiology, diagnostic algorithms and prognosis of female sexual dysfunction
Maturitas 63, 2, 2009, Special issue on "Female sexual dysfunctions in the office: tools to meet the challenge", p. 128-134
Licht S.
Storia
In: Basmajian J.V., L’esercizio terapeutico, Padova, Piccin, 1984
Curriculum professionale della dott.ssa Arianna Bortolami
Ha prestato servizio sia presso strutture pubbliche, come Aziende Sanitarie Locali o Aziende Ospedaliere, sia presso strutture private. A tutt’oggi svolge attività libero-professionale.
Si occupa di riabilitazione del pavimento pelvico dal 1998, sia in relazione a sintomi da disfunzione urinaria (incontinenza, ritenzione, ecc.), da disfunzione ano-rettale (incontinenza fecale, stipsi, ecc.), da alterazione della statica pelvica (prolasso), sia relativamente alle sindromi dolorose perineali e alle disfunzioni sessuali da disfunzione muscolare.
Ha frequentato numerosi corsi e congressi riguardanti le disfunzioni del pavimento pelvico; successivamente ha partecipato in qualità di relatore, docente e moderatore a corsi e congressi dello stesso argomento, sia in ambito locale, sia presso le società e associazioni del settore a rilevanza nazionale.
E’ stata è docente a contratto per la materia “Riabilitazione Genito-Urologica” presso il corso di laurea in Fisioterapia, facoltà di Medicina e Chirurgia, università dgli Studi di Verona dall’anno accademico 2002-03 all’anno accademico 2006-07.
E’ fondatore e responsabile del Gruppo di Interesse Specialistico (GIS) Riabilitazione del Pavimento Pelvico all’interno dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFi).
E' componente del Comitato Scientifico della Federazione Italiana INCOntinenti (Finco), dal 2008, e del Direttivo della Società Italiana di Pelvi-Perineologia e Urologia Femminile Funzionale (Sipuf), dal 2009.
E’ autore del testo scientifico “Riabilitazione del pavimento pelvico”, edito da Elsevier Masson nel maggio 2009.
Ha pubblicato su riviste locali e nazionali articoli relativi alla riabilitazione del pavimento pelvico.
