Cistiti recidivanti: essenziale intervenire sui fattori intestinali

L’intestino e l’apparato urogenitale della donna sono in stretto rapporto anatomico e fisiopatologico: gli organi genitali e urinari sono infatti letteralmente avvolti dall’ultima parte del colon, il sigma; e la maggior parte delle cistiti recidivanti ha origine da germi intestinali. La terapia della cistite deve quindi partire dal riequilibrio della flora e della funzionalità intestinale, e ricorrere agli antibiotici solo in casi ben definiti.
In questo video, il professor Stanghellini illustra:
- come il contenuto fecale dell’intestino sia a contatto con organi come la vagina e la vescica, che devono essere il più possibile puliti e avere un microbiota molto particolare;
- la struttura straordinariamente esile della barriera mucosa che, pur assorbendo i nutrienti contenuti dagli alimenti, deve impedire il passaggio dei batteri intestinali al torrente circolatorio-linfatico e agli organi attigui;
- che cosa la “leaky gut syndrome” e quali conseguenze ha sulla salute urogenitale della donna;
- perché si può affermare che quasi tutte le cistiti recidivanti hanno origine intestinale;
- come alcune patologie urogenitali e intestinali (per esempio, la vestibolite vulvare, la cistite e la sindrome dell’intestino irritabile) abbiano una stessa origine infiammatoria;
- le evidenze istologiche che documentano l’azione irritante dei mastociti sulle fibre nervose del dolore;
- quando è ragionevole utilizzare gli antibiotici per curare le cistiti, e quando è invece indispensabile agire sul microbiota intestinale e sulla stipsi, andando a rimuovere alla radice i fattori che favoriscono le reinfezioni.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone