Prof.ssa Annamaria Paoletti Ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Università di Cagliari
Annamaria Paoletti Ruolo dei progestinici nella fibromatosi Corso ECM su "Fibromatosi uterina, dalla A alla Z", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 21 ottobre 2016
Sintesi del video e punti chiave
L’insorgenza e lo sviluppo dei fibromi sono determinati da alterazioni genetiche che, a oggi, non siamo in grado di correggere. Ciò che invece possiamo fare, a livello medico, è agire sui fattori che promuovono o che contrastano la crescita del fibroma e l’inasprimento dei sintomi correlati. In questo video, la professoressa Annamaria Paoletti illustra: - gli obiettivi del trattamento farmacologico della fibromatosi uterina: ridurre le dimensioni del fibroma; contenere la perdita ematica, migliorando nel contempo l’anemia; permettere una chirurgia meno invasiva e con minori effetti collaterali di tipo fisico e psicoemotivo; - i fattori che aumentano e, di converso, quelli che riducono il rischio di crescita del fibroma; - come la finestra temporale tipica della comparsa del disturbo sia la vita fertile con le fluttuazioni ormonali che la caratterizzano; - gli studi fondamentali che, nel tempo, ci hanno portato a capire che un’azione proliferativa e antiapoptotica sui fibromi è esercitata non solo dagli estrogeni ma anche dal progesterone; - il ruolo della vitamina D nella riduzione del rischio di fibromatosi e delle dimensioni dei fibromi; - come il principale obiettivo delle terapie farmacologiche dei fibromi sia eliminare la ciclica fluttuazione dei livelli ormonali; - le scelte oggi a disposizione del clinico: preparati estroprogestinici, analoghi del GnRH, progestinici; - alcuni studi sull’efficacia e sugli effetti collaterali di cinque diversi progestinici: medrossiprogesterone acetato, dienogest, gestrinone, linestrenolo, levonorgestrel (sistemico e per via intrauterina); - le considerazioni di sintesi delle linee guida Cochrane del 2014.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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