Implicazioni ostetriche del dolore sessuale femminile: il punto di vista dell'ostetrica
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Implicazioni ostetriche del dolore sessuale femminile: il punto di vista dell'ostetrica
08/02/2011
M. Esposito Implicazioni ostetriche del dolore sessuale femminile: il punto di vista dell'ostetrica Video stream della relazione tenuta al corso ECM su "Il dolore sessuale femminile: dai sintomi alla diagnosi e alla terapia" - Condirettori: Prof.ssa Alessandra Graziottin e Dr. Filippo Murina - Organizzato dalla "Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna" e dalla Associazione Italiana Vulvodinia (AIV), Milano, 12 marzo 2010
Sintesi della relazione e punti chiave
Circa il 10% delle donne lamenta dispareunia a 9-12 mesi dopo il parto: ma solo il 15% di loro ne parla con professionisti della salute. I principali fattori predisponenti alla comparsa di dolore ai rapporti post partum sono l’allattamento al seno e il trauma perineale. Le donne che allattano riprendono più tardi l’attività sessuale, riferiscono un minor desiderio e una minore soddisfazione complessiva, e soffrono di dolore alla penetrazione a causa dell’ipoestrogenismo indotto dall’iperprolattinemia. Al momento della dismissione ospedaliera, dovrebbero quindi essere consigliate sull’utilizzo di lubrificanti vaginali. Ma come si può prevenire il trauma perineale? Quali sono le indicazioni pratiche emergenti nelle realtà ospedaliere con un elevato numero di parti l’anno? In questa relazione la signora Esposito, Ostetrica all’ospedale Vittore Buzzi di Milano, illustra: - l’importanza di un counselling adeguato da offrire alle donne sia in gravidanza, sia dopo il parto; - perché la valutazione sessuologica andrebbe effettuata a 3 mesi dal parto; - come i vantaggi tradizionalmente attribuiti all’episiotomia non siano confermati dalla più recente letteratura scientifica; - le due variabili chirurgiche che possono influenzare la presenza e l’entità del dolore: la tecnica di sutura e il materiale del filo utilizzato; - le indicazioni statistiche emergenti dall’esperienza dell’ospedale V. Buzzi di Milano, e le linee guida messe a punto per il personale ostetrico.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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