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Estrogeni e recettori estrogenici: tipologia e funzioni - Parte 1

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Estrogeni e recettori estrogenici: tipologia e funzioni - Parte 1

01/09/2015

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

Intervista rilasciata in occasione del Corso ECM su "Menopausa precoce: dal dolore alla salute", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 27 marzo 2015

Sintesi del video e punti chiave

Gli ormoni interagiscono con i recettori cellulari nello stesso modo in cui una chiave entra nella serratura: subito dopo il contatto, innescano una serie di eventi biochimici che portano all’attivazione o alla disattivazione di determinate porzioni di DNA cellulare che governano a propria volta la sintesi delle proteine. Tutto ciò ha poi un impatto ben preciso sulle funzioni dell’organismo.
Che cosa sappiamo oggi di questi recettori? Quali sono gli estrogeni più adatti alla donna in menopausa?
Nella prima parte di questo video la professoressa Graziottin illustra:
- come oggi, a differenza che nel passato, sappiamo che uno stesso ormone può interagire con recettori differenti e produrre così risultati diversi;
- i due tipi di recettore per gli estrogeni: alfa e beta;
- dove si trovano questi recettori e quali sono le loro specifiche funzioni: proliferativa e riproduttiva per gli alfa (concentrati nell’ipotalamo, nella mammella e nell’apparato genitale); riparativa e anti proliferativa per i beta (ubiquitari, ossia distribuiti in tutto l’organismo);
- che cosa significa che l’estradiolo ha un’affinità per i recettori alfa e beta pari a 100;
- qual è, di converso, la potenza dell’estriolo;
- i vantaggi dell’estriolo rispetto all’estradiolo, soprattutto quando venga utilizzato a livello vaginale.

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