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Dolore mestruale, candida, dolore ai rapporti: per una cura efficace occorre una chiara visione degli eventi

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«Ho 33 anni e soffro da sempre di forte dolore mestruale. Da cinque anni, inoltre, ho continui attacchi di candida e dolore ai rapporti. Sono andata da tanti ginecologi e ho provato moltissime terapie, ma con deboli, se non nulli, miglioramenti. I medici mi dicono che fisicamente sto bene, e che non ci sono malattie a carico degli organi genitali. Ho uno stile di vita frenetico, con molto stress, problemi intestinali e insonnia, e ammetto che spesso reprimo le emozioni. Da qualche mese ho scelto di lasciare il lavoro per migliorare la mia salute con uno stile di vita più equilibrato. Ora mi sento meglio, i dolori mestruali sono passati da un valore indicativo di dieci a sei: ma sono ancora debilitanti. La candida poi è sempre lì, a volte addirittura peggiora. Potrebbe darmi qualche suggerimento? La ringrazio moltissimo».

Dolore mestruale, candida, dolore ai rapporti: per una cura efficace occorre una chiara visione degli eventi

28/04/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, i disturbi che lei lamenta sono comuni a molte donne e spesso, come nel suo caso, non ricevono una risposta terapeutica adeguata. Per capire cosa succede in situazioni di questo genere occorre porre i sintomi nella giusta sequenza, e non confidare esclusivamente negli esami strumentali.
In questo video illustro:
- come i cicli abbondanti e/o dolorosi aumentino il rischio di endometriosi rispettivamente di 5 e 9 volte, e siano quindi due fattori altamente predittivi di questa insidiosa patologia;
- in base a quale criterio la mestruazione può essere definita abbondante;
- di quanto cresce la probabilità di avere un’endometriosi se, ai sintomi mestruali, si aggiunge il dolore alla penetrazione profonda;
- perché, nelle sue fasi iniziali, l’endometriosi è una malattia difficile da diagnosticare con gli attuali mezzi di indagine (ecografia, risonanza, laparoscopia);
- come questo limite non debba indurre il medico a formulare diagnosi minimaliste o a banalizzare i sintomi riferiti dalla paziente, condannandola ad anni di dolore e a cure tardive;
- le possibili terapie ormonali che possono silenziare, o almeno rallentare, la progressione della patologia;
- la sequenza biomeccanica e fisiopatologica che, a partire dal dolore alla penetrazione profonda, può portare a un ipertono dei muscoli del pavimento pelvico, alla dispareunia superficiale e, a seguito di una reazione aberrante del sistema immunitario agli antigeni della candida presente in vagina, alla vestibolite vulvare;
- come, alla luce di queste considerazioni, sia evidente che il quadro clinico che lei presenta possa essere fronteggiato solo a patto di avere chiari tutti i fattori e i nessi in gioco, e di non sottovalutare la potenza patogenica di ciò che è ancora invisibile all’indagine strumentale;
- i benefici della fisioterapia nella cura dell’ipertono muscolare dovuto ai ripetuti e dolorosi tentativi di avere rapporti;
- perché un’alimentazione povera di zuccheri e lieviti, e il movimento fisico quotidiano, sono due formidabili armi per scongiurare le recidive di candida.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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