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Candidosi vulvovaginale: come guarire

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18/12/2015

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Da circa due mesi ho fortissimi bruciori che stanno peggiorando in seguito a una cura a base di antibiotici e cortisone. Mi sono rivolta a un ginecologo, il quale non ha riscontrato nessuna infezione e nessuna perdita, ma solo un po’ di arrossamento. Mi ha prescritto una crema. Dopo una settimana dalla fine del mestruo, durante il quale l’infezione sembrava svanita, è ricominciato tutto da capo. I bruciori sono diventati davvero insopportabili, non riesco più ad indossare nulla! Non so più cosa fare...”.
V.N.
Gentile amica, la cura da lei effettuata a base di antibiotici e cortisone può avere contribuito a innescare una candidosi vulvovaginale. Questa condizione patologica si può manifestare non necessariamente associata a leucorrea tipica (perdite biancastre a consistenza solida), ma semplicemente con arrossamento e gonfiore dei genitali esterni, soprattutto nelle forme di lunga durata.
Le consigliamo di effettuare una terapia antimicotica per via orale a dosaggio scalare per un paio di mesi, da associare a stili di vita adeguati, atti a prevenirne la riacutizzazione del quadro infiammatorio (evitare i prodotti lievitati e gli zuccheri semplici, indossare biancheria intima di cotone bianco, evitare indumenti attillati, regolarizzare l’intestino).
E’ necessario trattare adeguatamente questa condizione per evitarne la cronicizzazione con comparsa della vestibolite vulvare, riguardo alla quale trova complete schede mediche su questo sito. Un cordiale saluto.

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