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Abstract su PubMed
Lo studio è stato condotto per 36 mesi su 4326 anziani non affetti da demenza alla baseline, e suddivisi in quattro gruppi:
- affetti da dolore cronico (gruppo dolore);
- affetti da sintomi depressivi (gruppo depressione);
- affetti da entrambi i disturbi (gruppo misto);
- controlli sani.
L’incidenza della demenza nei 36 mesi di follow up è:
- 6.2% nel gruppo dolore;
- 7.9% nel gruppo depressione;
- 11.3% nel gruppo misto;
- 3.2% nei controlli.
Il tasso di rischio di sviluppare una demenza (HR) è:
- 1.85 (95% CI: 1.13-3.03) nel gruppo dolore;
- 1.87 (95% CI: 1.27-2.76) nel gruppo depressione;
- 2.20 (95% CI: 1.26-3.84) nel gruppo misto.
Negli anziani residenti in casa di riposo, dunque, la coesistenza di dolore cronico e depressione espone a gravi rischi di demenza nel medio termine. Tali disturbi vanno quindi monitorati e curati con attenzione. Soprattutto l’interferenza del dolore nella vita quotidiana, su cui gli autori insistono in modo particolare, ossia l’impatto che il dolore cronico ha sulla voglia di vivere e di fare, sull’autonomia, sulla possibilità di prendersi cura di sé, va fronteggiata con adeguati strumenti terapeutici e di supporto personale, per consentire alla persona anziana istituzionalizzata di continuare a vivere e percepire la propria vita nel modo più ricco possibile.
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Parole chiave:
Demenza / Demenza di Alzheimer
- Depressione
- Dolore cronico