L’adenomiosi è caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale nella parete muscolare dell’utero (miometrio). Può provocare dolore pelvico, sanguinamenti uterini anomali e sintomi da compressione. Se il trattamento farmacologico è inefficace o controindicato, può essere necessario procedere all’isterectomia.
Per le pazienti che nonostante la pesante sintomatologia non intendono privarsi dell’utero, sono state messe a punto, in anni recenti, tecniche chirurgiche conservative, fra cui l’ablazione termica a radiofrequenza (radiofrequency thermal ablation, RFA). La procedura utilizza una corrente alternata ad alta frequenza (350-500 kHz) che, applicata con elettrodi, determina un aumento controllato della temperatura. Applicando l’energia con specifici algoritmi di erogazione, è possibile ottenere la distruzione per necrosi coagulativa di un tessuto bersaglio, senza danneggiare i tessuti circostanti. Sviluppata originariamente per la cura di alcune forme di tumore, oggi la RFA viene impiegata anche nel trattamento dell’adenomiosi.
Lo studio, retrospettivo, è stato condotto sulle pazienti che erano state sottoposte a RFA tra il marzo 2011 e il giugno 2019 presso l’ospedale di Negrar. L’ablazione è stata effettuata con accesso laparoscopico. I sintomi pre- e post-operatori sono stati confrontati ricorrendo a scale analogiche visuali (VAS).
Lo studio è stato condotto così:
- sono state incluse 60 pazienti, di cui 39 (65%) sottoposte a concomitante intervento chirurgico per la presenza di lesioni endometriosiche in altri distretti pelvici;
- è stato effettuato un follow up medio di 56 mesi (range 10-115, SD 29).
Il punteggio medio su VAS di tutte le componenti del dolore prima e dopo l’ablazione risulta significativamente ridotto (p < 0.0001):
- dismenorrea: da 7.4 a 3.3;
- dischezia: da 3.7 a 0.3;
- dispareunia: da 4.7 a 0.7;
- dolore pelvico cronico: da 4.0 a 1.4.
Questa, invece, l’incidenza degli altri sintomi prima e dopo il trattamento:
- sanguinamenti uterini anomali: da 31 (52%) a 10 pazienti (16%) durante il follow-up (p < 0.001);
- sintomi da compressione: da 16 pazienti (27%) a zero.
In conclusione, la termoablazione a radiofrequenza:
- migliora in modo significativo i sintomi dolorosi, i sanguinamenti uterini e i sintomi da compressione correlati all’adenomiosi;
- nella maggior parte dei casi, permette di evitare l’isterectomia.