Flussi emorragici: i passi terapeutici più appropriati
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«Ho 46 anni, e alcuni mesi fa mi sono stati diagnosticati un’adenomiosi e dei polipi, che poi sono stati rimossi in isteroscopia. Dopo l’intervento, per ridurre i flussi abbondanti, mi è stata inserita una spirale al levonorgestrel: ma al momento, dopo tre cicli, non vedo alcun miglioramento. Anzi, mi sembra di essere peggiorata, visto che perdo anche tanti coaguli che prima non avevo mai visto. Vale la pena aspettare ancora qualche mese, per vedere se la cura funziona, o è meglio procedere all’ablazione dell’endometrio, come consigliano i chirurghi?».
Flussi emorragici: i passi terapeutici più appropriati
29/09/2023
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, per quanto posso valutare, i passi sinora compiuti dai medici che la seguono sono assolutamente appropriati per la situazione. E’ stato infatti corretto sia asportare i polipi, con polipectomia isteroscopica ed esame istologico, sia proporle la spirale al levonorgestrel, che in tutte le linee guida del mondo è indicata come terapia di prima scelta dei cicli abbondanti. Vediamo ora le prospettive future alla luce delle sue attuali difficoltà. In questo video illustro: - come le terapie non siano quasi mai efficaci nel 100% dei casi, come lei ha purtroppo rilevato a proposito della spirale; - perché, nella singola donna, un metodo di cura ampiamente sperimentato può non dare i risultati sperati; - come anche il consiglio di procedere all’ablazione dell’endometrio sia ineccepibile, nel caso in cui lei non sia ancora pronta a prendere in considerazione l’isterectomia; - la conseguente possibilità di tenere l’asportazione dell’utero come ultima carta da giocare, nel caso in cui nemmeno la resezione endometriale dovesse essere sufficiente a eliminare i flussi emorragici.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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