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La donna e i fibromi: le domande cruciali in ambulatorio chirurgico

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La donna e i fibromi: le domande cruciali in ambulatorio chirurgico

06/02/2017

Dott. Stefano Uccella
Dipartimento di Ginecologia, Università dell’Insubria
Ospedale F. Del Ponte, Varese

Stefano Uccella
La donna e i fibromi: le domande cruciali in ambulatorio chirurgico
Corso ECM su "Fibromatosi uterina, dalla A alla Z", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 21 ottobre 2016

Sintesi del video e punti chiave

Quali sono i dubbi delle donne affette da fibromatosi uterina e inviate all’ambulatorio chirurgico per l’isterectomia? Quali sono le strategie dei medici che le accolgono, e che devono confermare o meno questa indicazione? E’ quanto ci si è chiesti all’ospedale Del Ponte di Varese, il quarto in Italia per isterectomie effettuate ogni anno, la maggior parte delle quali in laparoscopia. Non c’erano lavori pregressi sull’argomento, e così il sondaggio si è rivelato una buona occasione per valutare e apprezzare l’attento lavoro clinico che anche i chirurghi sono chiamati a svolgere prima dell’eventuale intervento.
In questo video, il dottor Uccella illustra:
- quando si è svolto il sondaggio e quante donne ha coinvolto;
- le domande poste alle donne e quelle poste ai medici;
- come dalle risposte delle pazienti emergano la percezione soggettiva di un inadeguato livello di informazione, e soprattutto una scarsa conoscenza delle terapie farmacologiche alternative alla chirurgia;
- come per i chirurghi l’isterectomia non sia affatto la strategia terapeutica di prima scelta, quando esistono valide opzioni alternative;
- i principali dubbi che le donne esprimono prima dell’intervento: è meglio togliere anche le ovaie? ci sono rischi operatori? sarà necessaria l’anestesia generale? mi sentirò meno donna? subirò cambiamenti nella sfera sessuale? rischio un prolasso? rischio un’incontinenza urinaria? dovrò prendere degli ormoni, se tolgo le ovaie?
- le risposte che possiamo dare a queste domande, sulla base degli studi più recenti e documentati;
- le regole che, in particolare, si possono seguire riguardo all’opportunità di procedere o meno all’ovariectomia bilaterale;
- il vero obiettivo che il chirurgo si dovrebbe porre per ridurre il tasso di complicanze operatorie;
- i dati confortanti sul miglioramento della funzione sessuale dopo la chirurgia;
- i risultati solo apparentemente contrastanti riportati da alcuni studi sul rischio di incontinenza urinaria;
- le alternative all’isterectomia che il chirurgo può proporre alla donna quando l’indicazione alla chirurgia non è decisiva.
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