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La celiachia e le patologie correlate

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La celiachia e le patologie correlate

La celiachia e le patologie correlate

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La celiachia e le patologie correlate
(2.349 KB)
06/06/2009

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di Roberta Lupi e Valeria Colangelo (Radio Radio)

Sintesi dell'intervista e punti chiave

La celiachia è espressione di un’intolleranza permanente alla gliadina, una sostanza contenuta nel glutine. Quest’ultimo è un insieme di proteine contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro, nel kamut ed in altri cereali meno usati. Nei soggetti affetti, queste sostanze attivano uno stato infiammatorio cronico e la produzione di auto-anticorpi, proteine di difesa che vanno attaccare i nostri stessi tessuti. La prima area colpita è l’intestino, ma il disturbo in realtà è “sistemico”, ossia può interessare diversi organi, tessuti e funzioni: vi sono quindi numerosi sintomi, anche dolorosi, che possono indicarne indirettamente la presenza. E’ quindi fondamentale una stretta collaborazione fra specialisti diversi – in particolare il gastroenterologo e il ginecologo – per giungere a una diagnosi il più possibile precoce e prevenire così complicanze a lungo termine. Una volta diagnosticata, la malattia può essere tenuta sotto controllo con la giusta alimentazione.
Che cos’è la celiachia? Che cosa la provoca? Quali sono i sintomi diretti e indiretti? Come si deve impostare l’alimentazione? E’ vero che la dieta deve durare tutta la vita?
In questa intervista illustriamo:
- come la celiachia (o morbo celiaco) sia espressione di una predisposizione genetica, anche se poi la malattia vera e propria inizia solo a seguito di un’infezione da rotavirus (gastroenterite acuta);
- la catena di eventi che portano i linfociti T ad attaccare le cellule intestinali;
- come l’alterazione del sistema immunitario faciliti poi la comparsa di auto-anticorpi che attaccano altri organi e tessuti come la tiroide (ipotiroidismo), l’ovaio (menopausa precoce) e la pelle (celiachia cutanea);
- i sintomi di malassorbimento provocati dalla progressiva distruzione dei villi intestinali: anemia, astenia, malnutrizione, osteopenia e, in età pediatrica, difficoltà di accrescimento;
- le sostanze mal assorbite, e che quindi vanno integrate: ferro, vitamine, calcio;
- gli altri disturbi che possono suggerire un’ipotesi diagnostica di celiachia, in ambito gastroenterologico, ginecologico, ormonale, osteoarticolare, con particolare riferimento alle sindromi uroginecologiche caratterizzate da dolore (dismenorrea, dispareunia, dolore pelvico cronico, cistiti recidivanti);
- i cibi da evitare e quelli permessi;
- come la dieta prescritta, pur escludendo in modo definitivo alcuni alimenti, sia tale da consentire una notevolissima ampiezza di scelta e permetta quindi di mantenere intatto il piacere della tavola.
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