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Celiachia: che cos'è, come si cura

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Celiachia: che cos'è, come si cura

Celiachia: che cos'è, come si cura

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Celiachia: che cos'è, come si cura
(2.343 KB)
19/07/2008

Intervista alla Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

A cura di Angela Pederiva

Sintesi dell'intervista e punti chiave

Si chiama celiachia ed è un'intolleranza permanente alla gliadina, una sostanza contenuta nel glutine di diversi cereali: frumento, orzo, segale, farro, kamut e altri meno diffusi. Le persone che ne sono affette, se mangiano questi alimenti, attivano uno stato infiammatorio cronico e producono “autoanticorpi”, proteine di difesa che però attaccano i tessuti dell’organismo stesso. Può svilupparsi anche in età adulta e provoca numerosi disturbi sistemici, ossia che interessano diversi organi, tessuti e funzioni. Solo di recente si è arrivati a conoscerla bene e a diagnosticarla con precisione: così, per la prima volta, si è riusciti a leggere sintomi molto diversi fra loro come epifenomeno di un’unica patologia. Per limitarne gli effetti è sufficiente cambiare l’alimentazione, e su questo punto la Società Italiana di Ginecologia ha lanciato di recente una vasta campagna di informazione.
Che cosa causa la celiachia? Quali sono i sintomi più importanti? Che cosa si può fare per curarla?
In questa intervista illustriamo:
- il meccanismo di sviluppo della malattia;
- come la gastroenterite acuta, un’infezione da “rotavirus”, possa innescare l’intolleranza, soprattutto durante l’infanzia e purché esista una predisposizione genetica;
- i molteplici sintomi a livello endocrino, ginecologico, dermatologico, gastrointestinale, ematologico, sessuologico e osteoarticolare;
- il ruolo del mastocita, una cellula di difesa iperattivata dalla gliadina, nella genesi di molti sintomi e in particolare nel viraggio del dolore da infiammatorio a cronico. Il coinvolgimento del mastocita spiega in particolare la comorbilità fra la celiachia, numerose sindromi ginecologiche dolorose (dismenorrea, dispareunia, dolore pelvico cronico) e persino la cefalea cronica;
- come ridurre i sintomi eliminando tutti i cibi contenenti glutine;
- la necessità di una strategia clinica e fisiopatologica comune, a livello gastroenterologico e ginecologico, per diagnosticare precocemente la malattia e prevenirne così le conseguenze sistemiche a lungo termine.

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