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Artrosi aggressiva: diagnosi e prospettive terapeutiche

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24/02/2020
Alessandra Graziottin
Artrosi aggressiva: diagnosi e prospettive terapeutiche
Graziottin A. (a cura di), Atti e approfondimenti di farmacologia del corso ECM su "La donna dai 40 anni in poi: progetti di salute", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 24 maggio 2019, p. 100-109
L’artrosi colpisce la donna, soprattutto dopo la menopausa. Prima della menopausa, il rapporto uomini:donne è 1:1 e l’eziologia dell’artrosi è prevalentemente post-traumatica. Dopo la menopausa, il rapporto uomini:donne è 1 a 3. E' quindi appropriato considerare le articolazioni delle donne come un bersaglio endocrino del tutto negletto, con una dipendenza critica del processo infiammatorio e degenerativo articolare dalla carenza ormonale estrogenica.
Questa vulnerabilità è accentuata in circa il 25% delle donne, che presentano un’artrosi aggressiva già nei primi due anni dopo la menopausa, a causa di un polimorfismo del recettore estrogenico alfa.
Un’appropriata terapia ormonale sostitutiva, iniziata subito dopo la menopausa, può rallentare il deterioramento delle diverse componenti che concorrono alla funzionalità motoria, in sinergia con un adeguato movimento fisico e altre terapie mediche, quando indicate.
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