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Vulvodinia: la speranza oltre la rassegnazione

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15/03/2018

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ormai da 6 anni soffro di dolori pelvici, cistiti ricorrenti, bruciori, pressione e gonfiore all’interno della vagina; e soprattutto soffro di dolori durante e dopo i rapporti. Ormai non so più a chi rivolgermi: sono rassegnata. Leggendo su internet mi sono resa conto che forse soffro di vulvodinia… Vi prego di aiutarmi”.
Gentile amica, i sintomi da lei descritti possono effettivamente rappresentare la manifestazione tipica della vulvodinia (dolore vulvare): tale condizione patologica raggruppa diverse forme di manifestazione, la cui diagnosi è essenzialmente clinica, basata cioè sui sintomi descritti e sui segni obiettivabili in sede di visita ginecologica (iperemia a livello vulvare, dolore alla digitopressione, ipertono della muscolatura del pavimento pelvico).
E’ una condizione curabile e si può arrivare alla guarigione completa nel giro di alcuni mesi: a tal fine è necessario instaurare un protocollo farmacologico completo basato sull’utilizzo di farmaci miorilassanti, antimicotici e antinfiammatori, da associare a norme dietetico-comportamentali (eliminare gli alimenti lievitati e gli zuccheri semplici, garantire un’adeguata attività intestinale, evitare gli indumenti attillati) in aggiunta a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico ad azione miorilassante. Non si abbatta: la soluzione c’è! Un cordiale saluto.
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