Arrivai dalla professoressa Graziottin in condizioni fisiche pietose: forte bruciore intimo, con acuti dolori addominali e frequente bisogno di urinare; occhi gonfi e cerchiati. Le illustrai il mio peregrinare fra vari medici, l’ultimo dei quali mi aveva diagnosticato una cistite interstiziale e prescritto una cistoscopia. Mi rivolgevo a lei su consiglio del mio ginecologo, che mi aveva segnalato la sua eccellente professionalità. La professoressa mi diagnosticò una vestibolite vulvare, aggiungendo subito che era una patologia curabile con farmaci, integratori specifici e la riabilitazione del pavimento pelvico. Mi sentii subito rassicurata, ma soprattutto capita: le sue parole, la sua mano sulla spalla, mi diedero la speranza di poter superare quanto mi stava accadendo.
Ho seguito scrupolosamente la terapia e, con i giusti stili di vita, sono migliorata sempre di più. E’ stato un percorso difficile, anche con momenti di profondo sconforto, ma la professoressa mi è sempre stata accanto con la sua immensa umanità e dedizione, unite a una professionalità ineguagliabile. Grazie a lei sono rinata non solo nel corpo ma anche nella mente, comprendendo che la salute è un bene prezioso da proteggere soprattutto volendosi bene e rispettandosi. «Grazie» è una parola semplice ma non per questo meno importante, perché è espressione di un sentimento che dura una vita. La professoressa non è un medico ma “il Medico”: è una cosa che le ripeto a ogni nostro incontro, perché reputo che lei racchiuda nel suo essere il vero giuramento di Ippocrate.
Agnese