La terapia prevede un approccio multimodale basato sull’utilizzo di farmaci ansiolitici e miorilassanti, da associare a sedute di riabilitazione del pavimento pelvico. Il tutto deve procedere insieme a un lavoro personale che consenta di prendere consapevolezza della propria immagine corporea. In alcuni casi può essere utile l’affiancamento di uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Il vaginismo risulta frequentemente associato alla vestibolite vulvare, un quadro infiammatorio cronico del vestibolo vaginale (introito della vagina) provocato dai tentativi di penetrazione, la cui diagnosi è clinica (ossia in sede di visita ginecologica) e che riconosce tra i fattori scatenanti proprio l’infezione cronica da Candida. Le consigliamo di approfondire l’argomento sia sul vaginismo sia sulla vestibolite vulvare leggendo le schede presenti sul nostro sito.
Per rispondere ai suoi quesiti, il dolore alla penetrazione è legato all’infiammazione del vestibolo vaginale e alla contrattura della muscolatura perivaginale, che determina un restringimento patologico della vagina stessa. La membrana imenale presenta delle variabilità individuali in termini di sviluppo, che le verranno valutate in sede di visita ginecologica.
Dal vaginismo si può guarire. Non è possibile dare delle tempistiche medie in quanto sono molteplici i fattori che incidono sulla prognosi: per esempio, la gravità e la durata del disturbo, il desiderio della paziente di risolvere il problema. Si affidi a un centro specializzato in modo da instaurare il più velocemente possibile la terapia corretta. E non provi vergogna, tantomeno con i medici: il vaginismo è una malattia, non una colpa, e anche se coinvolge la delicata sfera della sessualità merita di essere diagnosticato e curato con efficacia come tutte le altre patologie. Le siamo vicini con simpatia, e facciamo il tifo per lei! Un cordiale saluto.
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Candida / Candida recidivante
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