I partecipanti hanno compilato un questionario auto-amministrato contenente domande cliniche, demografiche, dietologiche, e sul tipo e la frequenza della cefalea. Inoltre sono stati utilizzati l’ID-Migraine Screening Tool e l’Headache Impact Test (HIT-6).
Questi i risultati:
- sono state analizzate 502 persone, di cui 188 affette da celiachia, 111 con malattie infiammatorie intestinali, 25 sensibili al glutine e 178 controlli;
- hanno riportato cefalea cronica il 30% dei celiaci, il 56% delle persone sensibili al glutine, il 23% di soggetti affetti da malattie infiammatorie intestinali, e il 14% dei controlli (P<.0001);
- dalla regressione logistica multivariata emerge che i soggetti con celiachia (OR 3.79, 95% CI 1.78-8.10), sensibilità al glutine (OR 9.53, 95% CI 3.24-28.09) e malattie infiammatorie intestinali (OR 2.66, 95%CI 1.08-6.54) hanno una prevalenza significativamente più elevata di emicrania rispetto ai controlli;
- il sesso femminile (P=.01), la depressione e l’ansia (P=.0059) sono fattori predittivi indipendenti per l’emicrania, mentre un’età superiore ai 65 anni risulta essere protettiva (P=.0345);
- il 72% dei pazienti affetti da celiachia definisce “severa” la propria emicrania, contro il 30% delle malattie infiammatorie intestinali, 60% della sensibilità al glutine, e 50% dei controlli (P=.0919);
- non risulta alcuna correlazione tra durata delle dieta priva di glutine e severità dell’emicrania.
L’emicrania è dunque più frequente nelle persone affette da celiachia e da malattie infiammatorie intestinali che nei controlli, probabilmente a causa del comune substrato infiammatorio che le contraddistingue.
Gli studi futuri sui pazienti colpiti da emicrania dovrebbero quindi includere uno screening per l’individuazione della celiachia, e accertare gli effetti di una dieta priva di glutine sull’andamento dell’emicrania.