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Lichen vulvare, come curarlo e impedirne la progressione

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16/01/2015

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 40 anni e da quando ne avevo 20 anni soffro di lichen, una malattia piuttosto rara nell'età giovanile visto che viene solitamente diagnosticata nella fase della pre-menopausa. Sulle prime non vi ho dato molta importanza, ma ora, a mano a mano che passa il tempo, mi rendo conto del grande handicap che pesa sulla mia vita sessuale, essendo il clitoride quasi del tutto scomparso. Di conseguenza, durante i rapporti, non solo non provo alcun tipo di piacere, ma al contrario sento dolore, avendo una lubrificazione interna quasi inesistente. Volevo allora porre un quesito: in Italia esistono cliniche specializzate nella ricostruzione degli organi genitali? Il clitoride si può ricostruire? Intendo dire da un punto di vista funzionale-sensitivo, non solo estetico. Tutti i pareri dei ginecologi che ho consultato sono negativi… Grazie dell'attenzione e un cordiale saluto”.
Lisa
Gentile Lisa, parlando lei semplicemente di lichen, riteniamo che si tratti di lichen sclerosus vulvare o scleroatrofico (ne esistono infatti diversi tipi, la cui diagnosi viene confermata da un prelievo bioptico eseguito in sede di vulvoscopia).
Il lichen vulvare è una patologia cronica infiammatoria e immuno-mediata, la cui eziologia non è ben conosciuta. Se non correttamente trattato, determina gravi conseguenze anatomico-funzionali per i genitali: scomparsa progressiva delle grandi e piccole labbra con assottigliamento del tessuto, restringimento dell’ostio vaginale, lichenificazione con “incappucciamento” del clitoride.
Necessita di un trattamento continuo basato sull’applicazione locale di pomate a base di cortisone (clobetasolo), testosterone propionato al 2% (su base lipogel o vaselina) e creme idratanti di mantenimento.
Se la patologia è trattata adeguatamente fin dal suo esordio, si riesce a ottenerne un buon controllo senza perdita dell’integrità anatomica e funzionale dei genitali esterni. E’ quindi fondamentale prevenire la progressiva lichenificazione tissutale. Purtroppo invece le confermiamo che non risultano efficaci gli interventi chirurgici di ricostruzione, in particolar modo del clitoride, vista la sua complessità anatomica e funzionale. In positivo, il trattamento locale con testosterone propionato (prescritto e sotto controllo del ginecologo curante) può in parte ricostituire i corpi cavernosi, le strutture neurovascolari specializzate dedicate alla risposta sessuale e al piacere, consentendo un recupero tanto maggiore quanto minore è il danno anatomo-funzionale e più precoce l’inizio della terapia corretta. Quest’obiettivo non è invece in alcun modo perseguibile per via chirurgica. Un cordiale saluto.
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