Due le considerazioni alla base del progetto:
- la depressione si associa a un aumento del rischio di demenza;
- le terapie ormonali costituiscono un’efficace opzione terapeutica per alcune forme di depressione.
Lo studio è stato condotto su 209.588 donne di età superiore a 40 anni, selezionate dai database clinici nazionali, con un follow-up di oltre 7 anni.
Questi, in sintesi, i significativi risultati:
- nel corso del periodo di follow-up sono stati diagnosticati 23.555 casi di demenza di Alzheimer (AD) e 3023 di demenza vascolare (VD);
- la contraccezione ormonale, anche per un periodo di tempo molto limitato, correla con un minor rischio di AD (< 1 anno: HR 0.92 [95% CI, 0.88-0.97]; ≥ 1 anni: HR 0.89 [95% CI, 0.84-0.94]);
- la terapia ormonale sostitutiva correla con un minor rischio di AD (< 2 anni: HR 0.84 [95% CI, 0.79-0.89]; 2-5 anni: HR 0.80 [95% CI, 0.74-0.88]; ≥ 5 anni: HR 0.78 [95% CI, 0.71-0.85]) e di VD (< 2 anni: HR 0.82 [95% CI, 0.71-0.96]; 2-5 anni: HR 0.81 [95% CI, 0.64-1.02]; ≥ 5 anni: HR 0.61 [95% CI, 0.47-0.79]).
In conclusione:
- la contraccezione ormonale e la terapia ormonale sostitutiva riducono il rischio generale di demenza nelle donne depresse;
- il rischio si riduce in funzione della durata della terapia;
- i maggiori benefici riguardano la demenza vascolare.