Vampate violente in menopausa: tutti i rischi per il cervello
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“Ho 51 anni e mezzo, e sono in menopausa da cinque mesi, con vampate molto violente e frequenti. Per contrastarle ho da iniziato ad assumere integratori naturali, ottenendo una remissione solo temporanea. Ho voluto finora evitare la terapia ormonale sostitutiva, dato che ho il seno fibrocistico. Leggendo gli articoli della professoressa Graziottin, però, ho appreso che il rischio indotto dagli ultimi ritrovati ormonali è quasi irrilevante, mentre le vampate sono un campanello d’allarme per il cervello in termini di patologie degenerative e cardiovascolari. Avendo in entrambi i rami familiari casi di Alzheimer e Parkinson, ho paura di correre rischi elevati. Vorrei sapere se i trattamenti ormonali sostitutivi di ultima generazione sono consigliabili nel mio caso. Mille grazie”.
Vampate violente in menopausa: tutti i rischi per il cervello
27/05/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile signora, come sempre rispondo in termini generali, rimandando al suo ginecologo di fiducia ogni valutazione specifica per il suo caso. I suoi timori per il cervello sono fondati, ma anche le sue positive aspettative riguardo alla terapia ormonale sostitutiva (TOS), purché – è questa la parola chiave – venga iniziata tempestivamente, ossia a cavallo dell’entrata in menopausa. In questo video illustro: - i quattro compartimenti cerebrali che soffrono maggiormente per la carenza ormonale della menopausa: neurovegetativo (vita autonomica), limbico (vita affettiva), cognitivo, motorio; - come le vampate violente segnalino una particolare sensibilità del cervello alla scomparsa degli estrogeni, e accrescano il rischio di insonnia, sudorazioni, tachicardie notturne (a livello neurovegetativo); ansia e depressione (a livello limbico); deterioramento della memoria, dell’attenzione e della capacità di concentrazione, fino all’Alzheimer (a livello cognitivo); deficit del movimento, fino al Parkinson (a livello motorio); - come una tempestiva TOS a base di ormoni bioidentici (estradiolo e progesterone) riduca tutti questi rischi, a partire dall’insonnia che è alla base di molti problemi di salute; - di quanto si riduce, in particolare, il rischio di Parkinson; - l’importanza, prima di iniziare la terapia, di valutare i rischi e i benefici correlati ad altre eventuali patologie.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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