Depressione: il ruolo patogenetico della disbiosi intestinale
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16/09/2021
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Commento a: Eustis SJ, McCall MW, Murphy EA, Wirth MD. Association between gastrointestinal symptoms and depression in a representative sample of adults in the United States: findings from National Health and Nutrition Examination Survey (2005-2016) J Acad Consult Liaison Psychiatry. 2021 Aug 27;S2667-2960(21)00148-8. doi: 10.1016/j.jaclp.2021.08.008. Online ahead of print
Studiare la relazione fra disturbi gastrointestinali e depressione: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Sarah Eustis ed espressione della Tufts University School of Medicine a Boston, e del Dipartimento di Patologia, microbiologia e immunologia dell’Università del South Carolina a Columbia, Stati Uniti. La ricerca intende approfondire quanto emerso da recenti autorevoli studi, secondo i quali la disbiosi, ossia l’alterazione patologica del microbiota intestinale, correla non solo con i disturbi digestivi ma anche con la depressione. Lo studio è stato condotto su 31.191 adulti che hanno preso parte, dal 2005 al 2016, alla National Health and Nutrition Examination Survey. Le problematiche di ordine gastrointestinale sono state registrate attraverso interviste cliniche; i sintomi depressivi sono stati valutati con il Patient Health Questionnaire. I dati raccolti confermano che le persone depresse hanno, rispetto ai controlli, una più elevata probabilità di soffrire di: - eccessiva produzione di muco intestinale (OR=2.78; 95% CI=1.82-4.24); - eccessiva produzione di liquido intestinale (OR=2.16; 95% CI=1.63-2.86); - disturbi gastrici (OR=1.82; 95% CI=1.31-2.53); - diarrea (OR=1.72; 95% CI=1.30-2.29); - stipsi (OR= 2.76; 95% CI=2.11-3.62). Questi dati confermano le evidenze relative a una forte correlazione su base infiammatoria tra disbiosi intestinale e depressione, e devono essere tenuti in considerazione nella personalizzazione della psicoterapia.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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