Cancro al seno: l’azione protettiva del microbiota intestinale
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29/09/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Commento a: Jaye K, Chang D, Li CG, Bhuyan DJ. Gut metabolites and breast cancer: the continuum of dysbiosis, breast cancer risk, and potential breast cancer therapy Int J Mol Sci. 2022 Aug 22;23(16):9490. doi: 10.3390/ijms23169490
Illustrare l’azione protettiva svolta dai metaboliti del microbiota intestinale nei confronti del cancro al seno: è questo l’obiettivo della review di Kayla Jaye e collaboratori, del NICM Health Research Institute di Penrith, Australia. L’istituto è inquadrato nelle strutture della Western Sydney University e svolge ricerche di avanguardia nell’ambito della medicina complementare e integrativa. Le ricerche degli ultimi anni hanno ben documentato l’azione del microbiota intestinale nel mantenimento dello stato di salute o nella genesi delle malattie, in stretta correlazione con il sistema immunitario. Questa azione congiunta si esplica anche in campo oncologico: un intestino sano rafforza le difese naturali contro i tumori, mentre la disbiosi contribuisce, per esempio, all’insorgenza di neoplasie a carico del colon, del polmone, della mammella, dello stomaco e dell’intestino stesso. Lo studio dei ricercatori australiani si concentra in particolare sull’azione protettiva di un microbiota ben equilibrato. Lo studio è stato condotto su PubMed, Scopus, Embase e Web of Science: da un campione originario di 2701 articoli sono stati selezionati 72 lavori che soddisfacevano pienamente i criteri di inclusione. Numerosi studi sono concordi nel confermare, rispetto al cancro al seno, l’azione protettiva: - degli acidi grassi a catena corta, come il butirrato; - della nisina, una batteriocina prodotta dal batterio Lactococcus lactis, che previene anche varie forme di cancro gastrointestinale; - dell'inosina, un nucleoside naturale della purina che, in studi sperimentali, ha dimostrato interessanti proprietà. Studi recenti dimostrano inoltre che i metaboliti del microbiota intestinale influenzano l’efficacia dei chemioterapici e potrebbero essere impiegati in terapie combinate. Tuttavia, i meccanismi molecolari alla base di queste incoraggianti evidenze non sono ancora chiari: le ricerche future dovranno quindi investigare anche in questa direzione.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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