Fibromatosi uterina: il ruolo della terapia medica
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Fibromatosi uterina: il ruolo della terapia medica
30/09/2019
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Graziottin A. Fibromatosi uterina: il ruolo della terapia medica Corso ECM su “La donna dai 40 anni in poi: progetti di salute”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 24 maggio 2019
ATTENZIONE: Il farmaco di cui si parla in questo articolo, l’ulipristal acetato, approvato per la cura della fibromatosi uterina e usato da oltre 800.000 donne nel mondo, è stato ritirato dal commercio per iniziativa del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) della European Medicines Agency (EMA), per alcuni casi di epatite grave comparsa in corso di trattamento.
Sintesi del video e punti chiave
I fibromi uterini sono le più frequenti neoplasie benigne dell’apparato riproduttivo femminile: colpiscono l’80 per cento delle donne a 50 anni. Originano dalle cellule muscolari lisce e del tessuto connettivo della parete dell’utero. La terapia medica è la prima opzione per il trattamento dei fibromi sintomatici, mentre l’intervento chirurgico è riservato a specifiche indicazioni. In questo video, la professoressa Graziottin illustra: - come i sintomi dipendano strettamente dalla sede del fibroma; - il ruolo dei fattori genetici ed epigenetici nella genesi della patologia; - i principali fattori protettivi; - la frequenza dell’isterectomia in Europa e Stati Uniti, e i tassi di mortalità e morbilità ad essa correlati; - il ritardo medio con cui ancora oggi la fibromatosi uterina viene diagnosticata; - tre importanti conseguenze dell’anemia da carenza di ferro indotta dai sanguinamenti abbondanti: astenia, depressione, disturbi cognitivi; - gli obiettivi della terapia e le differenti opzioni di cura; - i cinque fattori che influenzano la scelta del trattamento: gravità dei sintomi, caratteristiche dei fibromi (volume, localizzazione, numero), età della donna, desiderio di preservare la fertilità, desiderio di preservare l’utero; - perché le terapie più recenti mirano a modulare l’ipersensibilità delle cellule del fibroma agli estrogeni e al progesterone; - le caratteristiche dell’ulipristal acetato: meccanismi d’azione; modalità di somministrazione; indicazioni; dati di efficacia, sicurezza, tollerabilità e compliance; - come l’ulipristal acetato, oltre a curare efficacemente i fibromi, migliori la sessualità, preservi la fertilità e non interferisca in alcun modo con la gravidanza; - perché – prima, durante e dopo il trattamento – si deve monitorare la funzionalità epatica.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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