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Endometriosi: alcuni messaggi chiave per i ginecologi

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Endometriosi: alcuni messaggi chiave per i ginecologi

06/05/2014

Intervista al Prof. Augusto Ferrari
Presidente Onorario della Società Italiana di Chirurgia Ginecologica (SICHIG)

A cura di Alessandra Graziottin
Intervista rilasciata a margine del convegno su “Endometriosi: patologia, clinica e impatto sociale”, organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Ginecologica (SICHIG), Bergamo, 8 marzo 2014

Sintesi del video e punti chiave

L’endometriosi provoca molto dolore e mette in pericolo la fertilità. Se ne è parlato a un recente convegno organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Ginecologica (SICHIG). In questa occasione abbiamo incontrato il professor Augusto Ferrari, decano dei ginecologi italiani e presidente onorario della Società, che ci ha fornito un interessante inquadramento di alcuni temi oggi particolarmente rilevanti nella cura di questa patologia.
Quali sono i punti essenziali da segnalare ai ginecologi e a tutte le figure mediche interessate dall’endometriosi? Quanto è importante eliminare la mestruazione per ridurre l’infiammazione associata al disturbo? Come si può proteggere la fertilità delle giovani donne colpite da un’endometriosi aggressiva o diagnosticata tardivamente?
In questo video, il professor Augusto Ferrari illustra:
- l’importanza della diagnosi precoce;
- come la terapia di prima scelta, se la patologia viene diagnosticata presto, sia quella farmacologica;
- la necessità di accrescere la cultura clinica non solo dei ginecologi, ma anche dei medici di famiglia, degli studenti e degli specializzandi;
- l’opportunità di promuovere, attraverso le associazioni, un dialogo costante fra medici e pazienti, in modo da favorire la conoscenza della malattia e rimuovere le forti resistente che, nel nostro Paese, sussistono nei confronti delle terapie ormonali;
- come l’eliminazione delle mestruazioni sia un primo segnale, semplice e obiettivo, del fatto che si è instaurata una terapia medica adeguata;
- come l’endometriosi, di per sé, non ostacoli le normali procedure di fecondazione assistita;
- come il prelievo e la crioconservazione di frammenti di corticale ovarica, ricca di follicoli primordiali, sia una tecnica promettente che permetterebbe alla donna di non ricorrere alla fecondazione eterologa;
- quali dovrebbero i criteri per la scelta di questa procedura: endometriosi severa; necessità di ricorrere a una chirurgia aggressiva per rimuovere le cause del dolore; fallimento delle altre tecniche di fecondazione assistita;
- come, in prospettiva, sia opportuno che la laparoscopia terapeutica venga eseguita preferibilmente in centri attrezzati anche per questa pratica di crioconservazione.

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