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Protezione della fertilità: la crioconservazione del tessuto ovarico – Parte 1

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Protezione della fertilità: la crioconservazione del tessuto ovarico – Parte 1

10/02/2015

Prof. Chiara Benedetto
Direttore Prima Clinica Universitaria di Ginecologia e Ostetricia, Università di Torino

Intervista rilasciata in occasione del 16th World Congress of Gynecological Endocrinology, Firenze, 5-8 marzo 2014

Sintesi del video e punti chiave

Il patrimonio ovocitario della donna può essere compromesso da numerose patologie, ma anche dalle terapie messe in atto per curarle: la crioconservazione del tessuto ovarico è una tecnica avanzata che, in questi casi, permette di proteggere la fertilità e quindi, dopo la guarigione, di avere una gravidanza.
In quali casi è indicata questa tecnica innovativa? Come si procede in concreto, e quali sono le fasi della procedura?
Nella prima parte di questo video, la professoressa Benedetto illustra:
- le malattie e le terapie che minacciano maggiormente la salute dell’ovaio e possono quindi richiederne la crioconservazione;
- le condizioni che l’organismo della donna deve soddisfare in termini di salute generale e di funzionalità ovarica;
- gli esami preliminari da effettuare;
- le fasi complete della procedura: prelievo del frammento ovarico; preparazione del tessuto in laboratorio; crioconservazione in azoto liquido; test di scongelamento; scongelamento completo; reimpianto;
- come si svolge il prelievo del frammento ovarico;
- in che modo il tessuto viene preparato, crioprotetto e portato alla temperatura di conservazione (-196 gradi centigradi).

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