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Differenze di genere nella percezione del dolore: fattori endocrini e genetici

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Differenze di genere nella percezione del dolore: fattori endocrini e genetici

18/04/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Intervista rilasciata in occasione del Media Tutorial su “Il dolore nella donna”, organizzato nell’ambito della campagna di sensibilizzazione NienteMale sul dolore nella donna, Milano, 22 marzo 2017

Sintesi dell'intervista e punti chiave

E’ un fatto evidente a ogni medico attento alla semeiotica: le donne soffrono di patologie dolorose in misura superiore agli uomini. Alla base di questa netta differenza di genere stanno fattori biologici, legati ai diversi profili ormonali maschili e femminili, e fattori evolutivi, legati ai ruoli ancestrali che contraddistinguono non solo la nostra specie, ma anche altri mammiferi. Conoscere queste variabili, e adottare terapie coerenti, consente di modulare il dolore femminile, migliorando in misura significativa la qualità di vita delle pazienti.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- perché fino alla pubertà la prevalenza delle patologie dolorose è identica fra maschi e femmine, mentre dopo il menarca aumenta nettamente fra le ragazze;
- perché, nella donna, molte sindromi dolorose tendono a peggiorare in corrispondenza delle mestruazioni;
- come i mastociti, in particolare, rispondano alla caduta dei livelli di estrogeni tipica della fase premestruale liberando sostanze proinfiammatorie che, se da un lato consentono il distacco a stampo dell’endometrio, dall’altro raggiungono tutti i distretti del corpo esacerbando i sintomi a carico degli organi eventualmente già infiammati (intestino, vescica, vulva, articolazioni, dura madre, apparato respiratorio);
- come negli uomini, invece, la stabilità dei livelli di testosterone faccia sì che i mastociti si attivino solo in risposta a danni specifici;
- le differenze genetiche che governano il diverso funzionamento del sistema del dolore nei maschi, geneticamente programmati per combattere, e nelle femmine, geneticamente orientate a proteggere;
- perché è importante fare un’anamnesi mestruale e un’accurata analisi dei sintomi catameniali quando la donna porta in consultazione una patologia caratterizzata da un andamento ciclico del dolore;
- i benefici della contraccezione in continua su questo tipo di disturbi;
- l’importanza che ginecologi, endocrinologi, farmacologi e medici di famiglia condividano queste conoscenze, che permettono di impostare soluzioni terapeutiche efficaci, semplici e a basso costo, oltre che molto meno impegnative degli interventi che si rendono necessari quando la patologia catameniale prende il sopravvento, minacciando seriamente la salute della donna.
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