I sessuologi clinici, medici e psicologi, trovano molte difficoltà a inquadrare i disturbi sessuali riferiti dalle donne nelle classificazioni già esistenti. Queste classificazioni, infatti, sono state coniate in modo speculare alla definizione dei disturbi maschili, senza tener conto di alcune peculiarità della sessualità femminile.
Clinici e ricercatori si sono quindi messi al lavoro per individuare una definizione che descriva compiutamente il disturbo che la donna porta in consultazione.
Il testo discute I limiti concettuali delle classificazioni precedenti, e fornisce ai sessuologi clinici, di formazione medica o psicodinamica, uno strumento per dialogare meglio insieme e con la donna, per una maggiore accuratezza diagnostica e una maggiore efficacia terapeutica. Le nuove definizioni, ancora perfettibili, sottolineano:
- l’importanza di un accurato ascolto dei sintomi che la donna – o la coppia – porta in consultazione;
- la necessità di un inquadramento diagnostico che tenga conto del rapidissimo crescere della ricerca di base e clinica sulla sessualità femminile;
- l’essenziale complementarietà degli approcci medico e psicosessuale, e la necessità di sviluppare uno scenario di riferimento comune, sia culturale sia fisiopatologico.
Per gentile concessione di CIC Edizioni Internazionali