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Vampate severe in menopausa: le soluzioni esistono anche in presenza di rischio trombotico

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«Ho quasi 53 anni e la seguo da quando su internet cercavo risposte per un disturbo vulvare cronico che nessuno riusciva a curare. Da allora ho letto tanti sui articoli anche sui disturbi della menopausa, che toccavano pesantemente mia cognata. Essendo all’epoca in perimenopausa, mi dicevo che se anch’io avessi avuto quei disturbi, sarei senz'altro ricorsa alla terapia ormonale sostitutiva. Ed eccomi qui... Da 11 mesi non ho più il ciclo e ho numerosissime vampate al giorno, di quelle terrificanti, che levano l’aria. Da subito, su consiglio della ginecologa, ho provato a contrastarle con estratto di polline; poi, visto che erano sempre più invalidanti, abbiamo aggiunto isoflavoni di soia e successivamente anche cimicifuga. A un certo punto ho invocato a gran voce la TOS! Ma dopo svariati controlli per la presenza della mutazione di Leiden del fattore V, abbiamo optato per una terapia ormonale transdermica che, però, dopo quattro settimane, non ha ancora dati risultati apprezzabili. Sono scoraggiata... Credevo di poter stare meglio e invece, complice anche il caldo che ci ha tormentato questa estate, sto ancora cercando risposte e soluzioni. La ringrazio per i consigli che potrà darmi».

Vampate severe in menopausa: le soluzioni esistono anche in presenza di rischio trombotico

25/11/2022

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile amica, la mutazione di Leiden può presentarsi in omozigosi o in eterozigosi: nel primo caso, il gene alterato è stato ereditato da entrambi i genitori, e il rischio trombotico è davvero significativo; nel secondo caso, il gene proviene solo dalla madre o dal padre, e il rischio è più contenuto: al punto che, se non sussistono altri fattori di rischio e gli stili di vita sono impeccabili, si può prendere in considerazione una terapia ormonale transdermica a basso dosaggio.
In questo video illustro:
- come sia innanzitutto indispensabile curare gli stili di vita, con movimento fisico quotidiano e una corretta alimentazione;
- perché il sovrappeso, in particolare, accresce il rischio cardiovascolare;
- come impostare la terapia ormonale locale, con estradiolo transdermico (in cerotto o gel), progesterone naturale per via vaginale, ed eventualmente anche testosterone, anch’esso da applicarsi in vagina;
- come tutti gli studi internazionali confermino che questa modalità di somministrazione, unitamente ai bassi dosaggi, riduce nettamente il rischio trombotico rispetto alla via orale;
- gli ulteriori benefici dei fitoestrogeni e dell’estratto di polline e pistillo, che non influenzano il rischio trombotico;
- perché durante questa terapia è opportuno non bere alcolici;
- dopo quanti mesi è ragionevole attendersi i primi risultati.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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