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Terapia farmacologica del disturbo bipolare in gravidanza: benefici e rischi

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14/09/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Jones SC, Jones I.
Pharmacological management of bipolar disorder in pregnancy
CNS Drugs. 2017 Aug 7. doi: 10.1007/s40263-017-0452-x. [Epub ahead of print]
Valutare le evidenze scientifiche disponibili sull’efficacia e la sicurezza della terapia farmacologica del disturbo bipolare in gravidanza: è questo l’obiettivo dello studio di S.C. Jones e I. Jones, del National Centre for Mental Health presso l’Università di Cardiff, Regno Unito.
Il disturbo bipolare pone in gravidanza una serie di problemi particolari. Nel periodo della gestazione, infatti, si registra un aumento delle ricadute depressive; dopo il parto, inoltre, si verifica un numero significativo di casi di psicosi puerperale, che solitamente richiede il ricovero ospedaliero. Rispetto ad altre fasi della vita della donna, questo periodo richiede ai medici di valutare con particolare attenzione il rapporto fra i rischi di una mancata terapia e i potenziali effetti collaterali dei farmaci sulla madre e sul feto.
Il documento della Cardiff University:
- sottolinea come le evidenze sulla sicurezza degli antidepressivi somministrati durante la gestazione siano limitate e poco robuste;
- illustra i principi generali che dovrebbero governare la prescrizione di farmaci in gravidanza;
- spiega l’importanza del counselling preconcezionale;
- schematizza i rischi e i benefici degli antipsicotici, degli antidepressivi e degli stabilizzatori dell’umore dopo il concepimento.
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