Serena I.
La sede in cui il fibroma si sviluppa può essere:
- sottomucosa, ossia subito al di sotto dell’endometrio, la mucosa che riveste la cavità uterina e che si sfalda ad ogni mestruazione. In tal caso il fibroma causa mestruazioni più abbondanti (“metrorragie”), più lunghe (“menometrorragie”) e dolorose (“dismenorrea”), senso di pesantezza al basso ventre e, nel caso di fibromi di dimensioni ragguardevoli, sintomi da compressione su organi contigui (vescica, colon), con disuria, pollachiuria, stipsi. Quando la mestruazione è ripetutamente abbondante può a sua volta provocare anemia, debolezza, perdita di capelli (per la carenza di ferro) e persino depressione, per la generale riduzione dell’energia vitale dovuta all’anemia;
- all’interno dello spessore del miometrio, ossia del muscolo che costituisce la parete dell’utero. In tal caso il fibroma è detto “intramurale” e può causare dismenorrea e metrorragia;
- sottosierosa, ossia verso l’esterno dell’utero. In tal caso il fibroma può essere del tutto asintomatico, finché non venga occasionalmente scoperto durante una visita e/o un’ecografia ginecologica. Tuttavia, se è anche peduncolato (a “batacchio di campana”), il fibroma può torcersi spontaneamente, andare in necrosi e manifestare improvvisamente tutti i sintomi di un addome acuto (dolore addominale acuto, risentimento peritoneale, nausea, febbre, malessere generale). In tal caso occorre rimuovere immediatamente il fibroma stesso;
- infraligamentaria, ossia all’interno del ligamento largo, che si stende al di sopra e ai lati delle tube;
- a livello del collo dell’utero (in un 5 per cento dei casi), con un incremento di secrezioni vaginali (leucorrea) o piccole perdite di sangue (spotting).
Il 50-80 per cento delle pazienti non lamenta alcun disturbo: si tratta generalmente di miomi sottosierosi di ridotte dimensioni, riscontrati come dicevamo nel corso di una visita o un’ecografia di controllo.
L’approccio terapeutico – chirurgico o medico – deve essere individualizzato tenendo conto della sede in cui si è sviluppato il fibroma e della sintomatologia, delle dimensioni e del numero dei fibromi, dell’età della paziente e del desiderio di figli. Il ruolo della terapia estroprogestinica sulla crescita dei fibromi non è univoco: nella pratica clinica si parla della “regola dell’1/3”, cioè un terzo dei fibromi rimangono invariati, un terzo aumenta di dimensioni, un terzo si riduce. Dati preliminari suggeriscono che la pillola con estradiolo naturale e dienogest possa facilitare la stabilizzazione, nel senso di ridurre la tendenza a crescere dei fibromi stessi. Le consigliamo quindi di parlarne con il suo ginecologo di fiducia, che saprà certamente consigliarla al meglio.