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Far bene l'amore dopo vent'anni di cistiti: abbiamo pianto di felicità!

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07/02/2014

Le vostre lettere alla nostra redazione

Cosa si prova a rivivere emozioni dimenticate da tempo, e rimpiazzate da timore, paura, dolore, tristezza? Probabilmente quello che abbiamo provato mio marito ed io dopo aver fatto finalmente l’amore senza dolore, né durante né dopo: pura felicità! Ho convissuto con la cistite per vent'anni, sin da quando ero adolescente. Bruciore quando urinavo, senso di pesantezza, forti dolori addominali. Con gli anni questo stato è diventato cronico, al punto da costringermi ad avere sempre una bustina di antibiotico ovunque andassi. Non so quanti antibiotici ho preso, più o meno spregiudicatamente, in tutti questi anni. Col passare del tempo la cistite diventava la grande nemica della mia vita: un’angoscia quando avevo un impegno, una riunione di lavoro, una cena tra amici. Poteva fare capolino nei momenti più impensati, sottoponendomi a penose giustificazioni che tra l’altro riguardavano un aspetto troppo privato della mia intimità; per la nostra vita di coppia ormai era uno spettro che riusciva a togliere colore e sapore anche ai momenti più poetici. Infatti, con gli anni, i rapporti diventavano sempre più dolorosi e io sempre più tesa, pensando al dolore che avrei sofferto il giorno dopo.
Uscivo depressa e sconfitta e ogni volta mi sentivo ripetere: «La cistite è una malattia molto comune tra le giovani donne... Forse è legata al suo ciclo e ne soffrirà sempre... Bisognerebbe fare una colposcopia... Bisognerebbe fare una biopsia della vescica...». Forse, bisognerebbe... Nessuno aveva una risposta concreta al mio grande problema.
Non mi lasciai convincere a dover convivere con la cistite: volevo una vita SANA, e volevo ovviamente una vita sessuale serena ed appagante. Mi ripetevo: non è possibile, ci deve essere una causa e una cura!
Cominciai a investigare su Internet, dove scoprii i benefici del cranberry che per un po’ mi diede un leggero sollievo, ma che evidentemente non era sufficiente a curarmi. Poi un giorno, durante le mie ricerche sull’argomento, mi imbattei nel sito della Fondazione Graziottin, dove appresi della vestibolite vulvare e del suo legame con la cistite, e dove cominciai a leggere i suoi articoli e le testimonianze delle donne che soffrivano apparentemente del mio stesso male. Rimasi sbalordita: mi sembrava di leggere il racconto della MIA vita! Situazioni identiche!
Nel frattempo una mia amica mi aveva fissato l’ennesimo appuntamento presso un “bravo” ginecologo. Anche lui mi visitò, e quando cominciai a parlargli di cistite mi chiese se mi ero mai sottoposta a un’urinocoltura (!!!) e al solo menzionare la vestibolite vulvare fece un sorrisetto di sufficienza dicendomi: «Signora cara, ma la vestibolite vulvare NON ESISTE!».
Mi affrettai a pagargli quanto gli dovevo per quella che doveva essere l’ultima visita inutile e decisi di prendere un appuntamento con la professoressa Graziottin. Non ce la facevo più a sopportare la sufficienza con la quale un argomento così invalidante veniva trattato: avevo bisogno della migliore in campo, rivolevo la mia vita!
Il resto è stato pura liberazione: finalmente un medico che aveva delle risposte concrete!!! Il giorno della prima visita la professoressa mi venne incontro con un grande sorriso e mi fece sentire subito a mio agio. Mi visitò scrupolosamente e mi diagnosticò una vestibolite vulvare e una forte candida di tipo intestinale! Mi rassicurò e mi disse che con la cura adeguata sarei guarita nel giro di sei mesi... Fui così ligia nel seguire la sua cura che già alla prima visita di controllo le cose andavano molto meglio.
Sono passati tre mesi dal nostro primo incontro, vado ai controlli mensili sempre con grande piacere, e la professoressa gioisce insieme a me dei risultati ottenuti. Seguirò la cura per altri due-tre mesi ancora, ma nel frattempo la professoressa mi ha regalato una nuova prospettiva di vita: ho imparato a limitare l’utilizzo di zuccheri e lieviti nella mia alimentazione, indosso più volentieri gonne rispetto a pantaloni (e devo dire che anche la mia femminilità ne ha acquistato), in generale conduco una vita più SANA!!!
Il mese scorso io e mio marito, che in tutto questo si è mostrato un uomo di straordinaria sensibilità, abbiamo riprovato a fare l’amore, e abbiamo veramente pianto di felicità!
Consiglio vivamente alle donne che si riconoscono nei sintomi che ho brevemente descritto di non perdere tempo e di rivolgersi subito alla cure di chi ha capito fino in fondo il dolore femminile.
Manuela

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